Volkswagen: anche i sindacati appoggiano il ribaltone e il titolo sale

Anche in Volskswagen salta il numero uno

Tira aria di cambiamenti ai vertici dei colossi economici tedeschi: dopo l’uscita di scena del numero uno di Deutsche Bank, John Cryan, è il turno di Matthias Muller, finora amministratore delegato di Volkswagen, che ha dovuto lasciare la poltrona a Herbert Diess. La nomina di Diess ha già ricevuto il via libera anche dei sindacati, cosa che potrebbe significare minori resistenze alla ristrutturazione del maggior produttore automobilistico europeo.

Il mercato apprezza il cambio ai vertici

Sul listino di Francoforte stamane Volkswagen segna un recupero dello 0,8% a 175,2 euro, con una capitalizzazione che torna così sopra la soglia degli 88 miliardi di euro, il triplo o più di quella di concorrenti come Fiat Chrysler Automobiles (poco più di 29 miliardi di euro), Renault (meno di 28 miliardi) e Peugeot (circa 18,5 miliardi), oltre che ampiamente superiore anche a quelle delle connazionali Daimler (70 miliardi) e Bmw (58,5 miliardi).

Via libera a razionalizzazione marchi e scorporo bus e cambion

Diess è stato nominato ieri sera quale successore di Matthias Mueller nell’ambito di una profonda revisione del modello di business di Volkswagen che includerà una razionalizzazione dei marchi in tre gruppi e l’avvio delle procedure per arrivare ad uno scorporo e potenziale quotazione delle attività nel settore dei camion e degli autobus.

Anche i sindacati sono d’accordo

L’appoggio dei sindacati, anche alla decisione di riorganizzare i marchi automobilistici e di separare quelli di autobus e camion (Man e Scania) ha sorpreso alcuni analisti, visto i ripetuti scontri che avevano caratterizzato al gestione di Diess dei tagli dei costi per il marchio Volkswagen, alla cui guida Diess era stato chiamato solo tre mesi prima che esplodesse lo scandalo “dieselgate”.

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