Bce: segnali di allentamento della crescita, tassi e orientamento restano stabili

Tassi fermi in Eurolandia

Ancora una volta la Banca centrale europea guidata da Mario Draghi non sorprende il mercato: come da attese, infatti, la riunione del board lascia i tassi invariati in linea con le attese, col tasso principale fermo a zero, quello sui rifinanziamenti marginali a 0,25% e quello sui depositi a -0,40%. Nella sua conferenza Draghi ha poi precisato che la crescita di Eurolandia dà segnali di “moderazione”, ma resta sopra le medie storiche e coerente con le attese di ripresa dell’inflazione.

Anche orientamento non muta

Pertanto la Bce prevede che i tassi possano rimanere sui livelli attuali per un periodo prolungato di tempo e ben oltre la fine del programma di quantitative easing, che proseguirà con acquisti di bond sul mercato al ritmo di 30 miliardi di euro al mese fino a settembre “o anche oltre se necessario, ed in ogni caso finché non si riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi”, coerente con l’obiettivo Bce in termini di inflazione (2% annuo, ndr).

Lazard Asset Management: Bce ha fatto bene

Commentando la decisione della Bce Ronald Temple, Co-head del Multi asset investing di Lazard Asset Management nota che “considerati il recente rallentamento nella crescita, l’inflazione di fondo ancora bassa, la debolezza sostanziale del mercato del lavoro nelle principali economie e la minaccia del protezionismo americano, credo che la Bce abbia preso la giusta decisione”.

Draghi: rallentamento crescita come da attese

Secondo l’esperto, anche se non vi è alcuna garanzia sul fatto che la prospettiva sarà più chiara a giugno, ossia alla prossima riunione del board, “la Bce potrebbe aver quanto meno evitato di mettere in agitazione gli investitori con un orientamento (più restrittivo, ndr) che avrebbe dovuto modificare successivamente”.

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