Ubi Banca sui massimi dal 2016 dopo una buona trimestrale

Ubi Banca sui massimi dal gennaio 2016

Seduta positiva per il titolo Ubi Banca, che a Piazza Affari nel primo pomeriggio guadagna oltre il 2,3% sfiorando i 4,3 euro per azione, tornando sui massimi dal gennaio 2016, dopo che i primi tre mesi dell’anno si sono chiusi con utili in aumento del 74% a 117,7 milioni di euro rispetto ai 67 milioni dello stesso periodo del 2017.

Sale il margine d’interessi, calano accantonamenti

Un risultato legato all’incremento del margine d’interesse (420 milioni contro i 408 milioni di un anno prima) e al calo degli accantonamenti su crediti (118 milioni contro 145 milioni su base annua), dopo rivalutazioni per 48 milioni dovute al cambio metodologico sulle stime degli accantonamenti collettivi.

Migliora anche la solidità patrimoniale

L’indice CeT1 “fully phased”di solidità patrimoniale è salito al 11,64% (12% CeT1 “phased in”), mentre il Total Capital è al 14,13%. Nel corso della conference call di presentazione dei risultati l’amministratore delegato di Ubi Banca, Victor Massiah, ha poi confermato le previsioni di outlook sul business formulate già a fine 2017. Per quanto riguarda le prossime cessioni di Npl, proseguono le attività per la cessione di una prima tranche, prevista entro la fine del terzo trimestre.

Il funding si sposta sugli istituzionali

Sul fronte del funding, mentre prosegue la crescita dei depositi da clientela ordinaria, arrivati ormai a 64,62 miliardi (dai 64,26 miliardi di fine 2017 e contro i 61,3 miliardi di fine 2016), prosegue come previsto il calo della raccolta tramite obbligazioni (a 9,46 milairdi contro i 10,83 miliardi di fine 2017), compensata dal rapido incremento delle emissioni di covered bond destinate a investitori istituzionali (10, 64 miliardi contro 9,48 miliardi a fine 2016).

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