Banche italiane indietro tutta in borsa

Contratto di governo, le coperture dove sono?

Una settimana da dimenticare per i titoli bancari italiani, che a Piazza Affari accusano perdite percentuali tra il 3% e l’8,5% circa, complici le trattative sul “contratto di governo” tra Lega e M5S che prevede misure il cui costo supera i 100 miliardi di euro secondo l’Osservatorio conti pubblici italiani (Cpi) guidato dall’ex commissario alla spending review Mario Cottarelli, a fronte delle quali finora sono state indicate coperture per appena 500 milioni di euro.

Nervosismo bond vigilantes pesa su banche

Una discrepanza che ha impensierito i bond vigilantes e finito col mandare al tappeto le quotazioni delle banche italiane. Così rispetto alla chiusura di venerdì scorso a Piazza Affari il comparto bancario ha finora bruciato circa 7,85 miliardi di euro di capitalizzazione, pari al 6,4%. Tra le singole banche “reggono” al colpo Banca Carige, che limita a poco più del 3% le perdite, Intesa Sanpaolo, di poco sopra il 4% di calo, e Bper Banca, appena sotto il -6%.

Carige regge il colpo, Ubi Banca soffre

Banca Popolare Sondrio e Mediobanca hanno invece perso circa il 6,5%, il Credem il 7%, mentre Credito Valtellinese, Unicredit, Mps e Ubi Banca segnano cali che a un’ora dal termine dell’ultima seduta della settimana oscillano tra l’8% e l’8,5% circa a testa. Considerando che in parallelo lo spread tra Btp e Bund decennali è passato dall’1,323% di venerdì all’1,60% abbondante attorno a cui oscilla in queste ore (con un rendimento del decennale guida salito dall’1,885% al 2,22%), gli investitori non hanno finora alcun motivo per essere soddisfatti delle novità emerse nel panorama politico italiano dopo le elezioni del 4 marzo scorso.

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