Come fare affari con mercati volatili

Ubs Global Wealth Management: la volatilità è tornata

Vi ricordate quando negli scorsi anni gestori e trader si lamentavano del fatto che sui mercati fosse praticamente scomparsa la volatilità, rendendo difficile per chiunque ottenere risultati migliori degli indici? Bene, la volatilità è tornata, come nota Mark Haefele, Chief investment officer di Ubs Global Wealth Management.

Mercati ancora rialzisti ma più altalenanti

In un’analisi pubblicata sulla Investor’s Guide di Ubs di giugno Haefele nota come nel 2017 i mercati avessero registrato “una calma surreale” e come la perdita massima subita dalle azioni globali fosse stata “inferiore al 2%, mentre da inizio 2018 ad oggi è già salita al 9%”. Con la maturazione del ciclo e la crescente incertezza in ambito politico, il gestore si aspetta che la volatilità continui a dominare i mercati anche nei prossimi mesi. Per l’esperto, tuttavia, sarà possibile ottenere rendimenti elevati anche se il ciclo è vicino alla maturità, seguendo alcune strategie che possono consentire di affrontare “un mercato ancora rialzista, ma più altalenante”.

Meglio adottare strategie “smart beta”

Anzitutto almeno a breve termine gli investitori che detengono solo posizioni passive su indici azionari e obbligazionari “vanno probabilmente incontro a un aumento della volatilità”; pertanto per i portafogli sarà importante assumere un’esposizione “a strategie meno correlate con quelle tradizionali”, ad esempio investendo in fondi hedge (nella asset allocation strategica suggerita da Ubs Global Wealth Management tali fondi pesano il 14%-18%. Un’altra opzione è costituita dalle strategie che investono in azioni in base a fattori quali momentum, qualità, dimensioni, volatilità, valore e dividendi: sono strategie dette “smart beta” che hanno dimostrato di sovraperformare rispetto agli indici azionari tradizionali avendo una correlazione più ridotta coi movimenti del mercato nel suo complesso.

In portafoglio azioni globali e T-bond

Quanto alle modifiche apportate dal gestore svizzero alla propria asset allocation strategica, gli esperti elvetici prediligono un sovrappeso sulle azioni globali (anche dei paesi emergenti). Sul fronte bond, meglio puntare sui T-bond a 10 anni e sui bond sovrani emergenti in dollari rispetto alle obbligazioni e ai titoli di stato con rating elevato. Per quanto riguarda i cambi, Ubs suggerisce di sovrappesare il dollaro canadese e lo yen rispetto al dollaro statunitense (ed eventualmente di sovrappesare la rupia indononesiana rispetto al dollaro di Taiwan).

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