Unicredi e SocGen, tornano a circolare voci su possibile integrazione

Unicredit torna a guardare a SocGen

A volte ritornano: il Financial Times riferisce che in casa Unicredit l’ipotesi di una fusione con Societe Generale, già accarezzata alcuni anni fa ma poi accantonata, starebbe riprendendo quota, col Ceo Jean-Pierre Mustier (ex top manager proprio del gruppo francese) che starebbe da mesi valutando un’operazione che potrebbe dar vita da uno dei maggiori gruppi bancari europei, con circa 65 miliardi di euro di capitalizzazione (a venerdì scorso Unicredit capitalizzava 33 miliardi, Societe Generale, dal 2015 presieduta dall’italiano Lorenzo Bini Smaghi, 32 miliardi).

Se ne parlerà dalla fine del prossimo anno

Le discussioni sarebbero tuttavia ancora ad uno stadio assolutamente embrionale e non si sarebbe arrivati, da nessuna delle due parti, a una qualsiasi offerta formale. Scontato il “no comment” delle due banche, secondo il quotidiano britannico comunque occorrerebbe almeno un anno prima che Societe Generale sia pronta a valutare una simile operazione, sempre che non cali sul tutto il veto politico da parte del nuovo governo italiano. Lo stesso Mustier, inoltre, aveva più volte dichiarato che fino al 2019 il gruppo italiano non avrebbe guardato a fusioni e acquisizioni.

Nascerebbe gruppo delle dimensioni di Bnp Paribas

La fusione porterebbe il nuovo gruppo ad avvicinarsi nettamente alle dimensioni di rivali se non come Hsbc (che vale ad oggi quasi 168 miliardi di euro di capitalizzazione), almeno come Banco Santander (quasi 78 milairdi) e Bnp Paribas (poco meno di 68 miliardi), staccando poi istituti come Ubs (circa 52 miliardi di euro di capitalizzazione), Intesa Sanpaolo (quasi 44 miliardi), Bbva (40,5 miliardi circa), Barclays (quasi 40 miliardi), Royal Bank of Scotland (38,5 miliardi circa), Credit Agricole (35 miliardi scarsi), Credit Suisse (poco più di 34 miliardi) e Deutsche Bank (meno di 20 miliardi di capitalizzazione).

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