Scricchiolii emergenti
La maggior parte di analisti e case d’investimento continuano a suggerire di investire, sia pure in modo oculato, sia nel debito sia nell’azionario emergente. Ma da qualche tempo si odono scricchiolii sempre più preoccupanti, che in altre epoche hanno preceduto cadute generalizzate dei mercati emergenti.
El-Erian: state attenti al Brasile
Per questo è forse meglio ascoltare l’opinione di Mohamed El-Erian, Chief economic adviser di Allianz, controllante di Pimco dove lo stesso El-Erian è stato Ceo e Co-Chief investment officer dal 2007 al 2014. Secondo l’esperto dopo l’Argentina e la Turchia anche il Brasile sarebbe a rischio crollo, vista la consistente perdita subita dal real brasiliano ieri, nonostante la banca centrale del paese avesse ampliato l’offerta di contratti di swap 1,5 miliardi di dollari nel tentativo di sostenere il cambio.
Margine d’errore minimo
I politici brasiliani secondo El-Erian “si trovano in una posizione scomoda, con un margine d’errore minimo”. L’intervento della banca centrale brasiliana ha seguito azioni simili da parte delle banche centrali in Argentina, Turchia, India e Indonesia. Mentre l’India e l’Indonesia sono riuscite a rallentare la caduta dei rispettivi cambi, le valute dell’Argentina, della Turchia e ora del Brasile restano in una situazione precaria.
Tre rischi per gli asset brasiliani
Prezzi del petrolio più eelvati, il rialzo dei tassi di interesse e l’apprezzamento del dollaro, punta il dito El-Erian, è la tripla sfida che continua sui mercati anche oggi (sebbene non in modo estremo), andando così a testare la “autoassicurazione” di molti mercati emergenti insieme alla rispettiva reattività politica economica. Insomma, meglio tenersi alla larga da investimenti in asset brasiliani o comunque denominati in real, per il momento.