Eni vale una scommessa, grazie al gas egiziano e al dollaro forte

Eni piace a Oddo

Volete un titolo “energetico” per la vostra estate a Piazza Affari? Allora tenete d’occhio Eni: il cane a sei zampe ieri ha approfittato della promozione degli analisti di Oddo, che hanno alzato il prezzo obiettivo da 18,5 a 19 euro per azione ribadendo il proprio “buy” (comprare) per guadagnare poco meno di 2 punti percentuali a fine giornata, salendo sopra i 15,8 euro per azione.

In crescita produzione gas in Egitto

Il titolo, che negli ultimi 12 mesi conserva un rialzo di oltre il 14%, potrebbe beneficiare ulteriormente delle dichiarazioni del ministro del petrolio egiziano, Tarek El Molla, secondo cui ad agosto la produzione di gas del giacimento di Zohr (di cui Eni possiede il 60%) potrebbe aumentare fino a 1,75 miliardi di piedi cubi di gas al giorno.

Eni punta in alto

Eni ha indicato come obiettivo il raggiungimento di una produzione di 2 miliardi di piedi cubi entro fine 2018 per poi salire a 2,7 miliardi entro fine 2019. Il mese scorso il colosso petrolifero italiano aveva annunciato l’avvio della terza unità di produzione che poterà la capacità complessiva installata a 1,2 miliardi di piedi cubi.

Anche il dollaro dà una mano

A sostenere le quotazioni di Eni, che oggi soffre qualche presa di profitto in vista del fine settimana e oscilla sotto i 15,75 euro per azione a Piazza Affari, potrebbe poi essere la ritrovata forza del dollaro, sospinto al rialzo sull’euro dall’annuncio di ieri di Mario Draghi che i tassi ultra bassi della Bce sono destinati a perdurare almeno sino ai prossimi 12 mesi, dunque all’estate 2019. Come altri titoli tra cui Tenaris, Autorill e Ferrari, infatti, Eni risulta essere “dollar sensitive”, ossia avere un andamento correlato positivamente con quello della valuta statunitense.

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