Petrolio: in tre si oppongono a rialzo produzione Opec

Iran, Iraq e Venezuela pronti al veto

Iran, Iraq e Venezuela sarebbero pronti a usare il proprio diritto di veto contro la proposta dell’Arabia Saudita di alzare il tetto alla produzione giornaliera di petrolio dei membri aderenti all’Opec, proposta che sembra invece godere dell’appoggio della Russia per quanto attiene ai paesi non aderenti all’organizzazione ginevrina.

Eventuale rialzo sarebbe rottura accordi

Lo ha fatto sapere il ministro del petrolio iraniano, Hossein Kazempour Ardebili, sottolineando come tale proposta richieda l’unanimità dei pareri dei membri dell’Opec e come se l’Arabia Saudita (con la Russia) dovesse alzare unilateralmente la produzione, questa sarebbe interpretata come una rottura degli accordi esistenti.

Iran: non si deve rabbonire Trump

“Non abbiamo bisogno di rabbonire Trump, che sanziona due fondatori dell’Opec (Venezuela e Iran, ndr) e anche la Russia. Siamo nazioni sovrane guidate dalle nostre responsabilità e dai nostri valori. Il mondo intero deve opporsi a questi atteggiamenti arroganti e lo farà”, ha dichiarato Kazempour Ardebili secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg.

Rialzo serve a compensare sanzioni a Venezuela e Iran

Secondo le voci circolate con insistenza in questi ultimi giorni, i paesi aderenti all’Opec stanno discutendo se alzare fino a un massimo di 1,5 milioni di barili al giorno la propria produzione complessiva. Questo sarebbe sufficiente a compensare il venir meno della produzione del Venezuala e dell’Iran secondo l’Agenzia internazionale dell’energia. L’Arabia Saudita, in particolare, avrebbe proposto vari scenari con incrementi della propria produzione tra mezzo milione e un milione di barili al giorno, secondo fonti citate da Bloomberg.

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