Btp italiani: i tre scenari di Degroof Petercam AM

Degroof Petercam AM: Btp hanno subito duro colpo

Peter De Coensel, Fixed income Chief investment officer di Degroof Petercam AM, riflette in una nota sul “duro colpo” subito dai mercato italiano a reddito fisso. Il fattore scatenante, ricorda, è stato il rifiuto da parte di Lega e M5S, nella fase delle consultazioni, di impegnarsi esplicitamente a favore dell’euro. “Ci è voluto del tempo prima che Salvini e Di Maio fugassero ogni dubbio sulla permanenza nell’unione monetaria” dell’Italia, nota l’esperto, così la credibilità del mercato dei Btp è stata “influenzata negativamente e ci vorrà del tempo perché possa rinvigorirsi di nuovo”.

Ci vorrà tempo per recuperare la fiducia degli investitori

La volatilità dovrà infatti diminuire per far riemergere l’interesse degli investitori internazionali secondo il gestore di Degroof Petercam AM che suggerisce tre scenari: uno positivo, uno negativo e il peggiore, tenendo come indicatore di stress lo spread Btp-Bund a 10 anni. Lo scenario positivo ipotizza che il governo italiano sia “costruttivo per quanto riguarda i requisiti di bilancio della Commissione europea. Nessuna discussione su una potenziale uscita dall’euro. La crescita economica rimane buona e passiamo attraverso uno scenario simile a quello portoghese”. In questo caso lo spread Btp-Bund si restringerebbe verso 150-175 punti base, mentre la fiducia degli investitori tornerebbe lentamente a crescere.

Tre scenari per i prossimi mesi

Lo scenario negativo ipotizza invece un governo “conflittuale con l’Europa su immigrazione e politica fiscale”. Tuttavia, l’Italia non metterebbe in discussione l’adesione all’euro. La crescita economica sarebbe poco stabile. Lo spread Bund/Btpsi mantierrebbe nell’intervallo 250-300 punti base e la fiducia degli investitori rimarrebbe fragile. Lo scenario peggiore vede invece una “situazione di massima tensione nei confronti dell’unione monetaria e della Commissione europea” e ipotizza la perdita dell’accesso al mercato con le agenzie di rating che spingerebbero l’Italia a un rating di “non investment grade”.

Incertezza rimarrà per tutto il 2018

In questo caso riemergerebbe una crisi del debito sovrano con uno spread Btp-Bund che raggiungerebbe i livelli del 2011-2012 di 600 punti base, si perderebbe la fiducia degli investitori e la Bce potrebbe attivare l’Omt (Outright monetary transactions, ossia il piano “salva euro”). Lo scenario di base per i Btp italiani di Degroof Petercam AM, conclude De Coensel, prevede una graduale convergenza verso lo scenario positivo. “Tuttavia, si è ridotta la fiducia da parte degli investitori e ci vorrà del tempo per riottenerla”. Pertanto, gli esperti si attendono che i mercati oscillino tra il primo e il secondo scenario per il resto del 2018. Ciò si tradurrebbe in uno spread Btp-Bund a 10 anni che oscillerebbe tra 175 e 250 punti base nel 2018. “L’elemento cruciale in grado di condurci al primo scenario sarà la presentazione di un progetto di bilancio per il 2019 responsabile”.

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