Btp, occhio all’asta di domani
Mentre lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni continua a salire e supera anche quota 2,55%, segno del nervosismo che continua a circondare il “bel paese” complici i dubbi sulla tenuta del governo e dei conti pubblici dopo le ripetute dichiarazioni di esponenti politici tricolori, è ormai partito il conto alla rovescia per vedere quello che sarà l’esito dell’asta di titoli di stato a cinque e dieci anni di domani.
Cala la domanda sui decennali italiani
La precedente asta di titoli decennali a fine maggio ha registrato un “appetito” da parte degli investitori moderato e da allora i rendimenti dei titoli italiani hanno continuato a salire, in parallelo al calo delle quotazioni dei titoli sul mercato secondario, complice anche la nomina degli “euroscettici” Claudio Borghi e Alberto Bagnai alla guida delle commissioni Bilancio (Camera) e Finanze (Senato).
Preoccupa il peso crescente della Lega
La Lega di Matteo Salvini ha poi guadagnato ulteriore terreno nelle elezioni amministrative del fine settimana, cosa che aumenta i timori degli investitori e di conseguenza la volatilità del maggiore mercato obbligazionario europeo, in netto contrasto col calo di volatilità e spread che si registrano sui mercati obbligazionari francese e spagnolo).
Francia e Spagna non risentono delle tensioni
Così mentre la Francia non dovrebbe avere problemi a collocare una nuova tranche di titoli con scadenza 2039 e mentre la Spagna si appresta a collocare fino a 9 miliardi di euro bonos decennali, il Tesoro italiano incrocia le dita e limita l’offerta a soli 2,5 miliardi di decennali, dopo aver raggiunto poco più di 3,6 miliardi dei 4 preventivati il mese scorso, nonostante l’incremento dei rendimenti. Se l’asta di domani dovesse segnare un ulteriore calo degli acquirenti o un nuovo marcato rialzo dei rendimenti, potrebbe essere un campanello d’allarme in vista di un’estate “rovente” per il reddito fisso italiano.