Banche sotto i riflettori in attesa che parta un nuovo giro di “risiko”

Risiko bancario sotto i riflettori

Banche sotto i riflettori a Piazza Affari dove in molti sono pronti a scommettere che nei prossimi mesi assisteremo ad un nuovo giro di “risiko” nel settore creditizio italiano, tanto più dopo che anche il ministro dell’Economia e Finanze, Giovanni Tria, ha confemato che Mps di cui al momento il Tesoro è socio al 68% non resterà in mano pubblica per sempre.

Per Tria a Mps servono partner

Tria non ha escluso anzi l’ipotesi, già circolata sul mercato, di una futura rusione con uno o più altre banche, così da creare un polo che si posizioni subito alle spalle di Intesa Sanpaolo e Unicredit e che sia in grado di avere “un ruolo molto importante per il rilancio degli investimenti, a cui il governo tiene molto”.

Castagna rinvia alleanze a fine 2019

Altri protagonisti mettono le mani avanti: Giuseppe Castagna, numero uno di Banco Bpm, ha ad esempio ribadito che per ora l’istituto resta concentrato sul de-risking e sul miglioramento dei risultati operativi, così da “far vedere quanto la banca sia profittevole”, poi “se troveremo a fine 2019 altre banche interessate a mettersi insieme nelle aree che copriamo già bene, ci penseremo”.

Banca Carige, tensioni sulla governance

Sullo sfondo in Banca Carige salgono le tensioni in seno al Cda, col presidente Giuseppe Tesauro e il consigliere Stefano Lunardi che hanno rassegnato le proprie dimissioni per divergenze in tema di governance, in particolare secondo fonti di stampa per contrasti con l’amministratore delegato Paolo Fiorentino e il suo modo di agire troppe volte senza consultare il Cda stesso né il presidente. Per il momento a Tesauro subentra il vicepresidente e azionista di maggioranza Vittorio Malacalza, ma non sono esclusi ulteriori sviluppi.

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