S&P Global Ratings: frena la crescita in Eurolandia, Italia resta fanalino di coda

S&P Global Ratings vede crescita in rallentamento

S&P Global Ratings ritiene che il rallentamento dell’attività produttiva notato da inizio anno nell’Eurozona indichi che l’output gap è quasi completamente colmato. Questo significherebbe che da qui in avanti la crescita tenderebbe a rallentare, tanto che gli esperti prevedono che il Pil di Eurolandia cresca del 2,1% quest’anno ma solo dell’1,7% l’anno prossimo.

Inflazione peserà su consumi famiglie europee

Gli investimenti dovrebbero continuare a sostenere la crescita visto che il grado di utilizzo degli impianti è  elevato, ma la maggiore inflazione dovuta all’aumento dei prezzi dei prodotti energetici dovrebbe ridurre la spesa per consumi delle famiglie europee. Anche se la minore flessibilità del mercato del lavoro e la riduzione di capacità produttiva in eccesso hanno portato pressioni visibili sui prezzi, inducendo la Bce ad annunciare la fine del suo programma di acquisto di bond sul mercato dagli inizi del prossimo anno, dato l’elevato grado di leverage e crescenti incertezze sullo scenario economico gli uomini di S&P Global Ratings prevedono che la Bce alzerà i tassi gradualmente solo dal terzo trimestre dell’anno venturo.

Pesano anche tensioni commerciali e rischio Brexit

Il rallentamento dell’export e della spesa pubblica dovrebbero aver rallentato la crescita del Pil di Eurolandia al +0,4% su base trimestrale nel primo trimestre del 2018, contro una crescita media trimestrale dello 0,7% nel corso del 2017 e gli indicatori di sentiment lasciano prevedere un ulteriore rallentamento nei prossimi trimestri. Con le tensioni in ambito commerciale che stanno rapidamente crescendo vi è il rischio di una ulteriore escalation, mentre restano timori di possibili contraccolpi legati all’esito dei negoziati tra Gran Bretagna e Ue sulla Brexit, visto che finora i progressi sono stati molto modesti.

Italia continuerà a crescere meno degli altri

Per quanto riguarda in particolare l’Italia, S&P Global Ratings prevede che il Pil possa crescere dell’1,3% quest’anno e dell’1,2% nel 2019 (contro un +2% e +1,8% rispettivamente della Germania, un +1,7% e +1,6% della Francia e un +2,8 e un +2,3% della Spagna). L’inflazione più elevata, legata ai maggiori prezzi dei prodotti petroliferi, frenerà i consumi per la restante parte dell’anno anche perché la crescita dei salari deve ancora manifestarsi. In assenza di riforme strutturali per incrementare la produttività, gli analisti si attendono che la crescita italiana sia destinata a rimanere bassa.

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