Boris Johnson si dimette, cresce la tensione sulla Brexit ma le borse salgono

Si dimette anche Boris Johnson

La “faccia della Brexit”, l’ex sindaco di Londra Boris Johnson, segue l’esempio di David Davis e si dimette dal suo incarico di Segretario agli Esteri inglese, in protesta col piano avanzato dal premier Theresa May di mantenere anche dopo la Brexit strette relazioni con l’Unione europea. Un tentativo di garantire una “Brexit morbida” che le società britanniche stanno chiedendo a gran voce ma che non piace ai politici che maggiormente hanno utilizzato toni populisti a favore della Brexit nella campagna referendaria di due anni fa, come Johnson.

Cresce la tensione tra i conservatori

Tra i conservatori gli “hardliner brexiter”, ossia coloro che vogliono una Brexit “dura” senza se e senza ma, anche a costo di danneggiare le maggiori aziende del paese, si riuniranno nelle prossime ore per decidere che strategia seguire, dopo che la stessa May ha incontrato i rappresentanti del Labour Party per illustrare il piano che proporrà alla Ue, apparentemente nel tentativo di convincere almeno una parte dell’opposizione a sostenere gli sforzi del governo inglese, così da neutralizzare le spinte più radicali all’interno del partito di governo.

Mercati azionari in rialzo, non credono in Brexit dura?

Mentre a Londra si inasprisce dunque lo scontro sulla Brexit e quelli che potranno essere i rapporti tra Regno Unito ed Eurolandia dopo di essa, i mercati azionari paiono essere fiduciosi che un’intesa sarà trovata. La City infatti guadagna lo 0,74%, Parigi segna +0.40%, Francoforte +0,35%, mentre Madrid è indicata a +0,17%, Milano oscilla a +0,34% e l’indice Eurostoxx50 segna un guadagno dello 0,30%.

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