Usa-Cina, ormai pare guerra commerciale
Tra Stati Uniti e Cina è ormai guerra commerciale di fatto, anche se non formalmente dichiarata. Dopo che l’amministrazione Trump ha imposto dazi su 34 miliardi di dollari di importazioni dalla Cina, in vigore dalla scorsa settimana, e dopo aver minacciato di estendere i dazi ad ulteriori merci e servizi per 200 miliardi di dollari entro fine agosto, Pechino ha immediatamente replicato applicando a sua volta dazi su importazioni statunitensi e dichiarando che le mosse di Trump sono “totalmente inaccettabili” e obbligheranno la Cina ad applicare ulteriori dazi come ritorsione.
Pechino tentata dal ridurre acquisti di T-bond?
Quello che iniziano a chiedersi investitori del calibro del miliardario indiano Uday Kotak, proprietario di Kotak Mahindra Bank, è tuttavia come potrà Pechino tener testa alle misure protezionistiche americane, avendo un saldo commerciale positivo di 300 miliardi di dollari nei confronti degli Usa. “Ridurrà l’esposizione ai T-bond americani? E in quel caso che succederà ai tassi” si è chiesto Kotak in un tweet su Twitter.
I dazi rischiano di pesare su prezzi e consumi
Un’altra domanda che resta per ora senza risposta è l’impatto che le misure di Trump avranno sull’inflazione: limitare l’importazione di prodotti di consumo rischia di favorire un rialzo del costo degli stessi per i consumatori, che potrebbero dover ricalibrare la propria spesa per consumi, aumentando al tempo stesso le spinte inflazionistiche. Cosa che potrebbe indurre la Federal Reserve ad accelerare il ritmo dei suoi rialzi dei tassi ufficiali. Col rischio, secondo alcuni neppure troppo remoto, di porre fine alla lunga ripresa americana. Chissà se gli elettori di Trump gradiranno la novità?