Fincantieri tira il fiato a Milano
Fincantieri in ritirata a Piazza Affari, dopo il +7,3% segnato alla vigilia, con gli investitori focalizzati sia sulla gara da 20 miliardi di dollari FFG(X) indetta dalla Us Navy sia sul piano industriale da presentare al governo per l’alleanza con Naval Group (che dovrebbe prevedere uno scambio incrociato di partecipazioni non superiori al 10%), fortemente voluta dal presidente francese Emmanuel Macron come contropartita al via libera all’acquisto del 50+1% di Stx France, il cui closing definitivo è atteso a giorni.
Attesa per alleanza francese e gara statunitense
A metà giornata il titolo Fincantieri cede infatti i 3,5% tornando a 1,129 euro per azione, contro gli 1,17 euro della vigilia (e dopo aver toccato brevemente un massimo di 1,179 euro in apertura), con oltre 9,5 milioni di pezzi già passati di mano. A pesare sul titolo è anche il rischio di ulteriori dazi americani nei confronti della Cina per 200 miliardi di dollari che scatterebbero a fine agosto e che fanno temere possibili favoritismi verso le aziende statunitensi nella gara della Us Navy per le sue nuove fregate missilistiche multi missione.
Rialzo a doppia cifra nell’ultimo anno
Lo storno odierno se non si ridimensionerà entro fine giornata rischia di ridurre sensibilmente i guadagni messi a segno nell’ultima settimana (+4,2%) da Fincantieri, che comunque manterrebbe un rialzo di poco inferiore al 15% su base annua. Gli analisti appaiono moderatamente positivi sul titolo: su sei giudizi emessi tre sono “hold” (mantenere), uno “buy” (acquistare), uno “outperform” (farà meglio del mercato) e uno “underperform” (farà peggio del mercato), mentre nessuno consiglia di vendere il titolo.