Mobius: tensioni Usa-Cina possono mettere in crisi i mercati emergenti

Mobius avverte: crisi finanziaria in arrivo

A scherzare col fuoco si rischia di finire bruciati: anche Mark Mobius, investitore veterano sui mercati emergenti, ex presidente esecutivo di Templeton Emerging Markets Group e dal marzo scorso founder di Mobius Capital Partners, ha ammonito che “senza dubbio vedremo presto o tardi una crisi finanziaria perché dobbiamo ricordare che stiamo uscendo da un periodo di denaro a buon mercato. Ci sarà una vera stretta per molte di queste società che dipendono da denaro a buon mercato per andare avanti”.

Possibile calo del 10% per i mercati emergenti

Il peggio secondo Mobius deve ancora venire e seguirà l’ondata di dazi che Donald Trump ha già deciso o sta per decidere di varare in particolare sui beni e servizi importati negli Usa dalla Cina. Cosa si intenda per “il peggio” è stato lo stesso Mobius a spiegarlo: un ulteriore calo del 10% dei mercati azionari emergenti e, alla fine, una crisi finanziaria negli Stati Uniti e nel resto del mondo.

Tensioni commerciali Usa-Cina daranno spinta finale

Per Mobius, infatti, le tensioni tra Stati Uniti e Cina aumenteranno con Trump che difficilmente subirà un forte contraccolpo dall’introduzione dei suoi dazi (visto che gli Stati Uniti sono il più grande importatore netto al mondo, ndr). L’impatto inflazionistico, ha aggiungo il gestore, sarà compensato dall’aumento dei salari dato che la disoccupazione è ai minimi storici.

Dal crollo scaturiranno nuove occasioni d’investimento

La buona notizia è che l’81enne gestore è convinto che il danno ai mercati finirà per rivelarsi un’opportunità di acquisto per investitori esperti, tanto che egli stesso al momento sta raccogliendo fondi per trarre vantaggio da questa situazione quando sarà il momento più opportuno (ossia verosimilmente dopo il preventivato forte calo dei listini azionari, ndr).

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