Usa: Pil riaccelera nel secondo trimestre, +4,1%

Trump può gongolare, Pil Usa sale del 4,1%

Donald Trump l’aveva anticipato: i numeri del Pil Usa del secondo trimestre sarebbero stati “impressionanti” ed in effetti con una crescita annualizzata del 4,1%, la più forte dal 2014, è difficile dargli torto. Quanto basta probabilmente a Trump che, grazie anche all’intesa di massima raggiunta con la Ue per evitare una guerra commerciale tra le due sponde dell’Atlantico può ora presentarsi come vittorioso all’appuntamento con le elezioni di metà mandato a ottobre, anche se le previsioni parlano di un successivo raffreddamento della crescita.

Dato appena al di sotto delle attese per Bloomberg

Il dato tra l’altro resta appena al di sotto delle attese registrate da Bloomberg (+4,2%), comunque ad un livello quasi doppio rispetto al primo trimestre (+2,2% il dato, che corregge una prima stima di +2%). A sostenere la crescita dell’economia Usa sono in particolare i consumi (saliti del 4%, più del previsto) e gli investimenti fissi non residenziali (+7,3%), anche se questi ultimi frenano rispetto a tre mesi prima (quando avevano segnato +11,5%).

I consumi corrono, il risparmio frena

Contributo positivo di un punto percentuale dalle esportazioni nette, compensato dall’andamento delle scorte che ha sottratto ugualmente un 1%. In calo di ben il 6,8% il tasso di risparmio personale, comunque meno del -7,2% segnato nel primo trimestre. Al di là dei prevedibili proclami trionfalistici della Casa Bianca, impegnata nel tentativo di sostenere il partito Repubblicano che rischia di perdere la maggioranza in uno o entrambi i rami del Congresso, gli analisti suggeriscono di attendere i dati del trimestre in corso per capire se sarà vera gloria o, come sembra probabile, un’accelerazione temporanea dovuta anche alla debolezza del dato dei tre mesi precedenti.

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