T. Rowe Price: dopo la correzione le small cap Usa sono di nuovo interessanti

T. Rowe Price vede valore nelle small cap Usa

Secondo Ryan Burgess, gestore del fondo T. Rowe Price US Smaller Companies Equity, se fino a sei mesi fa le valutazioni molto più elevate rispetto alle medie storiche “non rendevano interessante il segmento azionario delle small cap statunitensi”, oggi il quadro “è migliorato e l’attuale valutazione di mercato, con un rapporto prezzo/utili pari a 18 volte, non rappresenta più un ostacolo importante per l’asset class”. Non solo: le small e mid cap statunitensi secondo il gestore beneficeranno maggiormente della recente riforma fiscale rispetto alle large cap, con una crescita degli utili che quest’anno dovrebbe attestarsi attorno al 30%. Anche senza considerare l’impatto dei tagli fiscali, il mercato secondo l’esperto di T. Rowe Price “è in grado di generare una crescita degli utili a due cifre”.

Meglio puntare su società di elevata qualità

Per chi volesse sfruttare il trend, è interessante notare come il fondo T. Rowe Price US Smaller Companies Equity mantenga un leggero sovrappeso sulle società di alta qualità con potenziale di crescita, ma abbia iniziato a individuare opportunità anche su titoli finanziari, tecnologici e ciclici. “Una delle società in ripresa da cui abbiamo beneficiato ultimamente è stata Banco Popular. Questo istituto finanziario, il maggiore in Porto Rico, dispone di circa 165 banche di deposito sull’isola”. L’istituto ha dovuto affrontare alcune difficoltà derivanti dalla crisi del debito che ha colpito il paese e, in tempi più recenti, ha subito le conseguenze dell’uragano Maria.

 Banco Popular e Novanta, due nomi da segnarsi

“Sebbene diversi investitori fossero ancora scettici riguardo al paese per via degli articoli negativi sulla stampa relativi all’uragano, dagli ultimi viaggi degli analisti nell’isola è emersa la percezione di un ritorno alla normalità, dopo i notevoli danni causati dalla tempesta”. Un altro titolo per il quale T. Rowe Price ha recentemente individuato un entry point vantaggioso è Novanta, una società di alta qualità di componenti per prodotti innovativi nei settori industriale e medico. “Le perdite di clienti derivanti da un’operazione di acquisizione di vasta portata hanno messo in ombra i progressi compiuti dal team dirigenziale nello spostamento verso prodotti e mercati finali più coerenti e redditizi”, come nella visione artificiale per il settore industriale, nella scansione laser e nel controllo dei movimenti di precisione in ambito medico.

Attenzione ai fondamentali resta cruciale

Più in generale, nell’universo delle small cap statunitensi i timori relativi alle valutazioni si sono ampiamente ridimensionati “tuttavia la ricerca fondamentale bottom-up rimane di cruciale importanza dato che le valutazioni complessive si trovano ancora su livelli leggermente superiori alle medie di lungo periodo” e che l’incremento dei tassi di interesse finirà col frenare la crescita economica. L’economia Usa si trova tra la fase intermedia e quella finale del ciclo economico e con l’avanzare del ciclo sarà quindi essenziale ricercare titoli di qualità. Malgrado ciò, conclude Burgess, non è il momento di posizionarsi in maniera ultra difensiva, dato che il contesto di investimento nelle società statunitensi di minori dimensioni rimane positivo.

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