Sterlina sempre sotto pressione nonostante rialzo tassi ufficiali

Bank of England alza i tassi allo 0,75%

Con una decisione all’unanimità, fatto che ha costituito l’unica vera sorpresa, la Bank of England ha alzato di un quarto di punto il costo del denaro sulla sterlina (come prevedevano i trader), portandolo dallo 0,5% allo 0,75% e segnalando, in un comunicato dai toni “aggressivi” (“hawkish”) come ulteriori rialzi siano possibili nei mesi a venire. Se la mossa è stata decisa per tamponare la perdita della sterlina, che dal 20 luglio scorso (quando sempre la BoE aveva segnalato di voler procedere gradualmente al rialzo dei tassi) sta perdendo colpi, l’obiettivo pare per ora fallito.

Sterlina continua a perdere quota

La divisa britannica perde infatti ulteriore terreno, oscillando poco sopra quota 1,3035 contro dollaro, segnando così nuovi minimi dal 20 luglio, mentre l’euro sfiora quota 0,8913 a sua volta sui massimi dal 20 luglio scorso. A non convincere il mercato, al di là dei toni usati dalla BoE, è il fatto che ancora non sia stato raggiunto un accordo con la Ue sulle modalità dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea stessa (la “Brexit”), cosa che dovrebbe rendere la banca centrale estremamente prudente sul da farsi, lasciando tuttavia la sterlina esposta all’incertezza politica.

Mercato teme incertezza politica

Del resto i banchieri centrali inglesi continuano a dire di non vedere l’inflazione risalire oltre la soglia del 2% annuo prima del 2021 e anche la ribadita convinzione che l’aggiustamento alla Brexit potrà essere modesto e graduato nel tempo non sembra convincere tutto il mercato, che così continua a scommettere contro la sterlina britannica, temendo ulteriore incertezza politica a breve termine più che un rasserenamento dello scenario.

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