Cambi in tensione dopo nuove sanzioni di Trump

Le sanzioni di Trump turbano i mercati dei cambi

Non è solo la sterlina a tenere banco oggi sui mercati valutari, dove il dollaro continua a irrobustirsi contro tutte le principali valute dopo la decisione del presidente Usa, Donald Trump, di proporre al Congresso il varo di ulteriori dazi su merci per un valore di 200 miliardi di dollari importate dalla Cina. A cadere è anche la lira turca, che già ieri aveva perso pesantemente terreno dopo il varo delle sanzioni che Trump aveva minacciato di applicare nei confronti di Suleyman Soylu, ministro dell’Interno, e Abdulhamit Gul, ministro della Giustizia.

Il caso Brunson incrina i rapporti tra Usa e Turchia

I due esponenti del governo di Ankara non potranno effettuare transazioni con banche e compagnie di assicurazione Usa e le loro proprietà in territorio americano sono state “congelate”. Soylu e Gul sono stati sanzionati perché “titolari dei dicasteri maggiormente responsabili delle gravi violazioni dei diritti umani avvenute finora in Turchia” ha poi precisato il Dipartimento del Tesoro. Il riferimento è alla mancata revoca degli arresti domiciliari ai quali è costretto da un mese il pastore evangelico americano Andrew Brunson.

La lira turca finisce al tappeto contro dollaro

Su Brunson gravano accuse di “estrema gravità”, ossia di “tentato golpe”, che la Casa Bianca giudica però “inconsistenti”. Il cittadino americano rischia 35 anni di carcere per essere sospettato (come altri 19 americani) di aver tenuto contatti con le “menti” del tentato golpe di due anni fa. Come che sia, dopo aver ceduto l’1,6% ieri la lira turca ha perso oggi un ulteriore 1,5% contro il biglietto verde ed ora un dollaro compra 5,065 lire turche, nuovo massimo di tutti i tempi.

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