Banco Bpm prosegue con de-risking
Occorreranno circa “2-3 mesi” a Banco Bpm per decidere quale tra le offerte giunte da tre cordate accettare per cedere i 3,5 miliardi di crediti deteriorati (Npl) che ancora restano per completare il piano di de-risking, sempre che l’istituto non decida di cedere un ammontare maggiore ed eventualmente la sua stessa piattaforma di servicing.
Tre cordate in corsa per gli Npl
Lo ha spiegato una nota di Banco Bpm segnalando come tra le offerte non vincolanti ricevute lo scorso 11 luglio, l’istituto “ha selezionato 3 consorzi di investitori con cui intende proseguire le interlocuzioni volte a individuare la controparte per tale operazione di cessione”. Le potenziali controparti individuate dal cda sono la cordata costituita da DoBank, Fortress e Spaxs (quest’ultima ha fatto sapere di aver ricevuto il via libera da Banca d’Italia e Bce alla business combination con Banca Interprovinciale, ndr), quella costituita da Credito Fondiario ed Elliott e quella costituita da Christofferson Robb & Company, Davidson Kempner e Prelios”.
Possibile cessione piattaforma servicing
“Nel contesto delle interlocuzioni con queste controparti – prosegue la nota – con lo scopo di favorire una potenziale ulteriore accelerazione del piano di de-risking, la banca si riserva di valutare la possibilità di cedere un ammontare maggiore di crediti ed eventualmente, anche in funzione dell’ammontare dei crediti ceduti, la piattaforma di servicing”. I tempi di perfezionamento delloperazione, conclude il comunicato “saranno definiti a valle dell’attività di due diligence, che avrà una durata indicativa di 2-3 mesi”.