Poste Italiane, mercato teme coinvolgimento nella vicenda Alitalia

Rischio Alitalia pesa su Poste Italiane

Il rischio di privatizzazioni fatte nelle tasche dei risparmiatori e contribuenti italiani sembra crescere e il mercato non la prende bene: Poste Italiane prosegue la sua discesa anche stamane dopo aver perso terreno già ieri sull’indiscrezione secondo cui il governo sta studiando come reperire 1,2 miliardi di euro necessari alla ri-nazionalizzazione di Alitalia, valutendo un coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti, Ferrovie dello Stato e Poste Italiane.

Poste Italiane giù del 7% in una settimana

Il rischio che per prolungare l’agonia di un’azienda decotta che avrebbe dovuto essere ceduta o in cui lo stato avrebbe dovuto essere socio al 51% diventi invece un’azienda interamente posseduta dal Tesoro e l’onere possa ricadere anche sugli azionisti di Poste Italiane (oltre che sui contribuenti italiani tutti) porta il titolo sotto i 7,37 euro, con un calo che ormai sfiora il 7% su base settimanale e supera il 9% a tre mesi. Su base annua il titolo mantiene peraltro un guadagno superiore al 20%.

Partner per Alitalia non pare più prioritario

Secondo le ipotesi riportate dalla stampa italiana, il governo Lega-M5S sarebbe convinto che non sia più una priorità trovare un partner industriale e si starebbe orientando per l’ennesima soluzione “tutta italiana”, secondo una logica protezionistica e statalista che sembra ormai essere stata fatta propria dal governo. Le tre offerte di Lufthansa, Easyjet e Wizz Air resterebbero dunque lettera morta e dopo oltre 9 miliardi di capitali pubblici già bruciati nel vettore nei decenni precedenti si procederebbe all’ennesima iniezione di capitali.

Il conto lo pagheranno i contribuenti

Un processo che non convince i mercati non solo perché destinato con ogni probabilità a scontrarsi di fronte all’opposizione di Bruxelles (che verosimilmente classificherebbe una nazionalizzazione totale e senza previsioni di successiva uscita dello stato dal capitale come aiuti di stato), ma perché nonostante la gestione commissariale sia riuscita a dimezzare le perdite rispetto alla precedente gestione, Alitalia continua a volare in rosso avendo perso nei primi sei mesi dell’anno altri 124 milioni di euro (di cui 117 milioni nel primo trimestre e solo più 7 milioni nel secondo).

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