Unicredit fa contenti analisti e gestori, Mustier non esclude acquisizioni future

Unicredit corre, analisti promuovono conti

Unicredit in gran spolvero a Piazza Affari, dopo l’annuncio dei dati del secondo trimestre dell’anno, apparsi superiori alle attese del mercato. L’istituto guidato da Jean-Paul Mustier, il cui titolo segna +3,55% a metà giornata risalendo a 14,89 euro per azione con quasi 12 milioni di pezzi già passati di mano, ha presentato “forti trend operativi” come notano gli analisti di Keefe, Bruyette & Woods, con risultati “di buona qualità” per Equita Sim.

Rallenta attività di intermediazione

In particolare Unicredit ha chiuso il periodo aprile-giugno con un utile netto di 1 miliardo, in calo del 13,3% rispetto al secondo trimestre 2017 rettificato, ma sopra il consensus (975 milioni), a fronte di ricavi totali in calo a 4,9 miliardi di euro (-4,3% su base annua) a causa in particolare di minori ricavi dall’attività di negoziazione e del rilascio positivo per 90 milioni di un accantonamento fiscale nel margine di interesse nel secondo trimestre 2017.

In ripresa il margine di interessi

Il margine di interessi sale invece a 2,7 miliardi, l’1,6% in più rispetto a una nno prima, mentre le commissioni che scendono di 0,3% a 1,7 miliardi. Gli impieghi salgono di 9 miliardi nel “group core”, mentre le vendite nette di asset under management sono pari a 3,2 miliardi. La riduzione di filiali e personale prosegue ed è anzi in anticipo rispetto al piano e consente ai costi di ridursi del 7,0% a 2,7 miliardi.

Migliora ancora qualità credito

Sul fronte della qualità del credito, il rapporto tra crediti deteriorati lordi e impieghi cala ad 8,7% da 9,5% di fine marzo con una copertura del 60,9% (dal 60,3%). Le sofferenze in particolare sono coperte al 73,5% (dal 70%), le inadempienze probabili al 45,1% (dal 44,1%). Le esposizioni lorde “non core” calano a 22,2 miliardi, con un target fissato per fine 2018 a 19 miliardi a fronte di cessioni per altri 2 miliardi previste entro fine anno. In compenso l’effetto-spread si è riverberato sul Cet1 ratio, calato dello 0,56% al 12,51%, per lo 0,30% a causa proprio dell’ampliarsi dello spread Btp-Bund.

Mustier fiducioso su obiettivi, non esclude future acquisizioni

Jean Pierre Mustier, che non ha escluso una crescita tramite fusioni e acquisizioni (ma difficilmente saranno transnazionali, fa capire il manager in conference call) nel prossimo piano che verrà presentato entro la fine del prossimo anno, ha comunque confermato che l’istituto è in grado di raggiungere tutti i target 2018 e 2019, se lo spread si manterrà sugli attuali livelli. In particolare il Cet1 ratio fully loaded di gruppo è confermato tra il 12,3% e il 12,6% a fine 2018 e sopra il 12,5% a fine 2019, agli attuali livelli di spread sui Btp, si legge in una nota della banca.

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