Mediobanca sottotono ma resta al centro dei riflettori

Mediobanca apre sottotono

Partenza sottotono per il titolo Mediobanca, come del resto per tutto il listino che accusa l’ulteriore rialzo delle tensioni seguito all’annuncio di nuovi dazi americani sulle importazioni cinesi e all’immediata replica di Pechino con misure per un analogo controvalore. Ma attorno a Piazzetta Cuccia l’attenzione dei trader resta elevata.

Continuano le voci di mercato

Dopo la voce, smentita, di possibili acquisti in corso da parte del fondo attivista Elliott Management, gli operatori guardano alla scadenza del prossimo 30 settembre, primo termine utile per disdettare anticipatamente il patto di sindacato cui al momento fa capo il 28,47% del capitale di Mediobanca. Ad essere tentato dall’uscita sarebbe Unicredit, primo socio del patto con l’8,41%.

Unicredit tentato da uscire?

La partecipazione in Piazzetta Cuccia è infatti iscritta tra quelle finanziarie nel bilancio dell’istituto guidatao da Jean-Pierre Mustier, che durante la conference call a commento della semestrale ha confermato che eventuali ulteriori cessioni non riguarderanno asset operativi (come Yapi Credi) ma solo partecipazioni finanziarie.

Mustier: no comment

A chi chiedeva una precisazione in merito alla possibilità che questo significasse un prossimo addio a Mediobanca, Mustier non ha risposto, ribadendo di non voler commentare voci di mercato e speculazioni giornalistiche. Sarà il classico fuoco di paglia d’agosto o qualcosa sta per cambiare in quella che un tempo era la “galassia del Nord”?

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