Creval: numeri della trimestrale centrano attese

Creval centra le attese del mercato

Il Credito Valtellinese (Creval) ha annunciato ieri a mercati chiusi di aver chiuso il secondo trimestre con un margine di intermediazione di 175,1 milioni, leggermente superiore alle attese di consenso degli analisti. Nel trimestre l’istituto ha inoltre registrato un utile netto di 30,9 milioni (mentre il consensus si attendeva un rosso di 9 milioni), mentre lo stock di crediti deteriorati lordi si è ridotto dai 4 miliardi di fine 2017 a 2 miliardi, grazie al deconsolidamento del portafoglio “Aragorn” da 1,6 miliardi lordi con Gacs e considerando le ulteriori cessioni realizzate col progetto “Gimli” pari a poco meno di 500 milioni.

Prosegue calo Npe ratio lordo

L’Npe ratio lordo cala così all’11,2% rispetto agli obiettivi del piano di cessione di crediti deteriorati di Creval, pari al 10,5% a fine 2018 e al 9,6% entro il 2020. Nel presentare i risultati alla comunità finanziaria, il management ha anche segnalato un impatto negativo sul Cet1 ratio (14% quello “phase in”, 10,2% quello “fully loaded” a fine giugno) legato all’allargamento dello spread Btp-Bund di 40 punti base, aggiungendo di attendersi un impatto positivo tra 100 e 200 punti base dalla validazione dei modelli Airb entro il terzo trimestre dell’anno, mentre

Credit Agricole non ostacolerà possibili integrazioni

Sempre durante la conference call l’amministratore delegato Mauro Selvetti ha ammesso che la partnership di bancassurance in corso con Credit Agricole (socia di Creval al 5%, ndr) potrebbe diventare “potenzialmente complessiva” nel caso di estensione ad altre aree di business, ma ciò non ostacolerebbe eventuali operazioni di integrazione se vi fosse l’interesse di altri operatori di mercato.

Quota in Nexi forse non sarà ceduta

Sul fronte delle dismissioni di asset “non core” previste dal piano industriale, il progetto iniziale di vendere la quota in Nexi è in corso di revisione, anche in vista della possibile quotazione della società dei pagamenti ex Icpbi, per cui “non necessariamente” la quota verrà ceduta, ha infine spiegato Selvetti.

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