Trump rinnova il Nafta col Messico
Notizie confortanti in arrivo dagli Stati Uniti in tema di libero scambio: l’amministrazione Trump ha infatti raggiunto un’intesa bilaterale col Messico per riformare l’accordo Nafta. La nuova intesa prevederebbe tra l’altro che almeno il 75% dei componenti auto debba essere prodotto nei due paesi (dall’attuale 62,5%) e che il 40%-45% della componentistica venga prodotta da lavoratori che guadagnano almeno 16 dollari l’ora, così da limitare la delocalizzazione in Messico.
A breve partiranno negoziati anche col Canada
Per completare la rinegoziazione del Nafta manca ora un’intesa col Canada, rimasto finora escluso dalle discussioni. L’accordo raggiunto stempera le tensioni che l’approccio aggressivo di Trump in tema di commercio internazionale aveva generato (in particolare riguardo una possibile guerra commerciale con la Cina) e favorisce chi, come Fiat Chrysler Automobiles (Fca), oggi in risalita di un ulteriore 1,25% a Piazza Affari, ha impianti produttivi negli Usa o in Messico.
Fca rimbalza in borsa
Fca in Messico produce il 100% delle Jeep Compass e Ram Heavy Duty venduti negli Stati Uniti, mentre produce in Canada Dodge e Chrysler Pacifica. L’accordo e la sua probabile estensione al Canada elimina per il produttore italo-americano il rischio di dover subire eventuali dazi nei mesi a venire. Negli ultimi 3 mesi le incertezze politiche italiane, la scomparsa di Sergio Marchionne e il rischio dazi avevano fatto perdere al titolo oltre il 18% in borsa, a fronte di un rialzo a 12 mesi che sfiorava a ieri sera il 21%.