Btp: settembre può essere mese cruciale

Btp, occhio a rendimenti e spread

Occhi puntati in avvio del nuovo mese borsistico sui titoli di stato italiani, dopo che venerdì sera l’agenzia di rating Fitch a mercato chiuso ha confermato la propria valutazione sul rating sovrano italiano a “BBB”, portando tuttavia come previsto l’outlook da “stabile” a “negativo”. Per il momento lo spread Btp-Bund sulla scadenza decennale oscilla appena sotto il 2,85%, dopo aver sfiorato il 2,93% in apertura di contrattazioni. Il decennale guida italiano paga il 3,18%, in calo di 2 basis point rispetto alla chiusura di venerdì, mentre il Bund tedesco vede il rendimento scivolare sullo 0,33%, dallo 0,35% della chiusura di venerdì sera.

Frena crescita Pil, accelera inflazione

Sempre venerdì è stato diffusa la lettura finale del Pil italiano, che ha segnato per il secondo trimestre dell’anno una crescita dello 0,2% su bese trimestrale e dell’1,2% su base annua, confermando una decelerazione rispetto al ritmo dei due trimestri precedenti. In agosto, inoltre, l’inflazione (dato preliminare) è risultata pari all’1,7% su base annua, in crescita rispetto all’1,5% di luglio ed oltre le attese degli analisti (consensus: +1,4%).

Superare 3% di deficit farebbe aumentare debito

Va ricordato come nei rapporti fissati dagli accordi di Maastricht si utilizzi il Pil nominale, dunque il denominatore dei rapporti deficit/Pil e debito/Pil tenda ad aumentare, riducendo il rapporto, maggiore è l’incremento reale del Pil e maggiore è l’inflazione. Anche così al momento ogni incremento di spesa che fosse superiore al 2,9% annuo comporterebbe un incremento tendenziale del rapporto debito/Pil.

Fitch e Moody’s attendono di vedere la manovra

Un’indicazione che verrà tenuta d’occhio da mercati e agenzie di rating (oltre a Fitch anche Moody’s ha sospeso il giudizio in attesa della presentazione della manovra finanziaria di quest’autunno) dopo le ripetute dichiarazioni di esponenti del governo italiano circa la volontà di varare comunque alcune delle riforme promesse che rischiano di portare a un incremento di deficit e debito ove si avvicinassero o sforassero tale soglia.

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