Settembre amaro per Deutsche Bank e Commerzbank

Commerzbank rischia uscita da indice Dax

Settembre amaro per le banche tedesche, del resto alle prese con una crisi che si protrae ormai da alcuni anni e che la politica di tassi ultra-bassi da parte della Bce non ha certo contribuito ad alleviare. Se il 24 settembre prossimo Deutsche Bank è destinata ad uscire dall’indice Eurostoxx50, nella revisione che sarà annunciata oggi dell’indice Dax30 della borsa di Francoforte a rischiare è Commerzbank.

Capitalizzazione in calo per le banche tedesche

Nel caso di Deutsche Bank del resto la capitalizzazione si è ridotta a poco più 20,3 miliardi di euro, un quarto in meno rispetto a solo 12 mesi or sono, mentre quella di Commerzbank è pari a circa la metà, ossia 10,2 miliardi di euro, in questo caso il 18% in meno rispetto a un anno prima. Capitalizzazioni che ormai sono tra le più basse tra quelle delle principali banche “sistemiche” dell’Unione europea e che potrebbero indurre ad una fusione tra i due istituti o consentirne l’acquisizione da parte di qualche concorrente.

Intesa Sanpaolo potrebbe comprare entrambe

A titolo di pagarone Intesa Sanpaolo coi suoi 40 miliardi circa di capitalizzazione (pur in calo del 12,3% rispetto ai livelli di un anno prima) vale più di entrambe le banche tedesche, mentre Unicredit (29 miliardi di euro, dopo un calo del 20,5% in 12 mesi) vale solo un miliardo meno della somma dei suoi due concorrenti, al pari di Societe Generale (28,8 miliardi, -19% circa sull’anno).

Banche spagnole e francesi al comando in Europa

Tra le principali banche europee, Banco Santander con oltre 69 milairdi di capitalizzaione (pur con un -17% sull’anno) e Bnp Paribas con 63,5 miliardi (nonostante il -15% annuo), valgono entrambe oltre il triplo della somma delle due banche tedesche, mentre anche Bbva (-24% sui 12 mesi), con 35,8 miliardi, e Credit Agricole (-13% sull’anno) coi suoi 34,6 milairdi, non avrebbe problemi a conservare il comando nel caso di una (peraltro improbabile) fusione a tre. Chissà se questo scenario non farà ripartire la stagione delle fusioni e acquisizioni a livello transfrontaliero in Europa?

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