Banca Carige, la resa dei conti tra i soci si avvicina

Carige: Malacalza resta in vantaggio

Malacalza Investimenti (prima azionista di Banca Carige col 24%, ma impegnato ad avvicinarsi al 28% a cui la Bce ha già autorizzato i Malacalza a salire) resta in vantaggio in vista dello scontro all’assemblea societaria in calendario il 20 settembre prossimo. Malacalza, che propone il rinnovo dei vertici (il terzo da quando tre anni fa è diventato azionista di riferimento dell’istituto ligure), se la dovrà vedere contro la lista guidata da Raffaele Mincione e sostenuta da Gabriele Volpi e Aldo Spinelli, oltre che dall’associazione dei piccoli azionisti, la quale per ora potrebbe vantare su poco più del 15%, ma che sarebbe impegnata nel tentativo di raggiungere il 20%.

Sga vende, fondi verso lista Assogestioni

Ago della bilancia potrebbero essere Sga, accreditata inizialmente di una quota del 4,9% ma che sta approfittando dei recuperi in borsa delle quotazioni di Banca Carige per alleggerire la propria partecipazione, o i fondi azionisti, che però paiono intenzionati a sostenere la lista di minoranza presentata da Assogestioni con l’appoggio di Arca Sgr, Eurizon Capital Sgr, Fideuram Investimenti Sgr, Fideuram Asset Management, Interfund Sicav, Alleanza Assicurazioni, Mediolanum Gestione Fondi Sgr e Mediolanum International Funds.

Con frammentazione voto Fiorentino verso addio

Questa lista, forte in partenza di una partecipazione complessiva superiore al 2% (si è parlato di un 2,9% circa) potrebbe grazie all’eventuale sostegno di soggetti esteri come BlackRock (che dorebbe avere lo 0,6% di Banca Carige), Dimensional Fund (0,4%) o Charles Schwab (0,2%) rappresentare tra il 4% e il 5% del capitale. Una frammentazione del voto favorirebbe indirettamente il mantenimento dello status quo e renderebbe più probabile l’uscita di scena dell’amministratore delegato Paolo Fiorentino, entrato in rotta di collisione come già i suoi due predecessori con Vittorio Malacalza.

Sullo sfondo resta ipotesi futuro partner

Malacalza stesso nel frattempo ha chiesto al tribunale di Genova di inibire la lista per il Cda presentata da Raffaele Mincione, finendo però a sua volta al centro di un esposto in Consob per possibile manipolazione del mercato. Se il buon giorno si vede dal mattino, qualunque sia l’esito dello scontro tra soci in assemblea la guerra di posizioni in Carige è destinata a protrarsi ulteriormente, almeno sino a quando l’istituto non riuscirà a trovare il partner adatto con cui convolare a nozze, dopo le smentite di aver mai intavolato alcuna trattativa giunte nelle ultime settimane da nomi ipotizzati dalla stampa come Ubi Banca e Banco Bpm.

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