Fondi hedge italiani poco speculativi
L’andamento dei patrimoni netti (Nav) degli ultimi anni evidenzia come la traduzione italiana di fondi “hedge” in fondi “speculativi” non sia particolarmente pertinente essendo riferita a strumenti che spesso non si pongono l’obiettivo di ottenere risultati particolarmente elevati, ma soprattutto di ottenerli in maniera continuativa e decorrelata con le asset class tradizionali.
L’obiettivo non sembra il risultato assoluto
Lo segnala in un report Luca Lodi, analista di Fida, notando come il rendimento medio di tutti i fondi speculativi italiani sia stato in 5 anni (ultimi dati disponibili al 14/07/2018) “vicino al 20% che, a capitalizzazione composta, significa il 3,7% annuo”.
Volatilità contenuta conferma ricerca stabilità
Le performance solari (calcolate dal 31/12 di ogni anno alla medesima data dell’anno successivo), sempre in media, sono state tendenzialmente positive con l’eccezione del 2016, -2,5%, e con un 2013 particolarmente proficuo a +12,5%. Da parte sua la volatilità annualizzata, calcolata sugli ultimi 5 anni, “risulta piuttosto contenuta, intorno al 5%, confermando la ricerca di stabilità piuttosto che di risultato assoluto” commenta l’esperto di Fida.
Strategie long-short sono le più aggressive
Suddividendo poi i fondi rispetto alla loro politica di gestione, limitandosi alle due categorie significative, le strategie “Long-Short” mostrano una maggiore aggressività capaci di realizzare rendimenti di dimensione più elevata sia in positivo, che in negativo. La volatilità e il posizionamento sul piano rendimento-rischio, conclude Lodi, conferma il diverso livello di esposizione al rischio rispetto alle strategie adottate.