Dws: difficilmente pressione mercati farà cambiare idea a Roma

Dws: pressione mercati non basterà

Difficilmente la severa reazione dei mercati servirà come “strumento disciplinatore” per i negoziati in corso sul bilancio tra il governo populista italiano e la Commissione Ue. Ne sono convinti, a differenza di quanto sembra credere la maggior parte degli operatori, gli analisti di Dws, secondo cui il recente sell-off di azioni e obbligazioni italiane ha mostrato due aspetti interessanti.

50 miliardi di valore bruciato per 10 miliardi di maggiore spesa

Il primo riguarda la pressione che è già stata applicata: azioni e le obbligazioni sovrane italiane hanno già perso più di 50 miliardi di euro di valore nell’ultima settimana di negoziazione. Al contrario, la spesa pubblica aggiuntiva ora prevista per il 2019 ammonta a 10 miliardi di euro: “non uno scambio molto intelligente per le famiglie italiane, si potrebbe pensare” commentano gli esperti tedeschi.

Grosso del calo ha riguardato i Btp

Ma la recente debolezza del mercato potrebbe portare il governo italiano di invertire i suoi piani di spesa? Guardando un po’ più in profondità, spiegano gli uomini di Dws, “vi sono dei motivi per dubitarne. Il grosso del declino è avvenuto nelle obbligazioni, piuttosto che nelle azioni”. Ma la quota del debito pubblico italiano detenuto da famiglie italiane e società private non finanziarie si è ridotta per anni. “Ciò limita l’impatto immediato dell’ampliamento degli spread tra i titoli di stato italiani rispetto alle loro controparti tedesche”. Non ci sono infine molti segnali “che le recenti pressioni da parte degli imprenditori siano state efficaci”.

Borghi: spread problema inventato dai media

In parte ciò potrebbe essere dovuto al fatto che anche la Lega, di destra e nominalmente pro-business, si occupa principalmente dei “più piccoli imprenditori italiani che producono e vendono in Italia. Sono tutti con noi”, come ha recentemente dichiarato al Financial Times dal leghista Claudio Borghi, presidente della commissione bilancio della Camera. “Le persone non sono realmente infastidite dallo spread, lo spread è un problema costruito dai media”, ha aggiunto Borghi e secondo gli esperti di Dews, “gli investitori in Italia e altrove dovrebbero prendere nota” di simili dichiarazioni.

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