Fitch e Trump riaccendono le tensioni
Non è solo l’avviso giunto ieri sera da Fitch sui rischi “considerevoli”, in particolare “dopo il 2019” insiti nella manovra disegnata dalla nota di variazione al Def a indurre gli investitori ad alleggerire ulteriormente le posizioni sull’azionario italiano. A preoccupare è infatti anche l’escalation della polemica tra Donald Trump e il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell (peraltro nominato dallo stesso Trump) dopo che quest’ultimo ha lasciato intendere di voler gradualmente aumentare i tassi sui Fed Funds sino ad un livello in grado di frenare la forza dell’economia americana.
Trump sbotta contro la Fed
Esattamente ciò che Trump, atteso alla verifica delle elezioni di metà mandato a fine mese, non voleva sentirsi dire, dato che deve buona parte della sua forza politica alla persistenza della ripresa economica in atto. Così in serata “The Donald” ha dato dei matti a quelli della Federal Reserve, ribadendo poi il concetto in un’intervista telefonica con Fox News, emittente storicamente vicina ai Repubblicani. Un battibecco che ha fatto scattare vendite sui T-bond, col rendimento sul decennale Usa salito al 3,15%.
Investitori in uscita da T-bond e Btp
Per reazione anche il rendimento sul Btp decennale italiano è tornato a impennarsi e stamane raggiunge il 3,57% (rispetto ad una chiusura sul 3,51% di ieri). Non tutti sono però convinti che sia il caso di fuggire dai titoli di stato e in particolare da quelli italiani. Nick Gartside, responsabile della divisione reddito fisso e materie prime di Jp Morgan in un’intervista al Sole 24 Ore ha sottolineato come la sua banca continuerà a comprare debito italiano. “L’impennata dello spread italiano rappresenta un’opportunità di investimento” per il banchiere d’affari.
Jp Morgan in controtendenza: comprare Btp
“Crediamo – ha aggiunto Gartside – che l’incertezza politica sia adeguatamente remunerata: per questo alcuni dei nostri fondi stanno aumentando l’esposizione in Btp”. I problemi dell’Italia, ha poi sottolineato l’esperto, “sono ben noti, ma non si possono trascurare i punti di forza come il surplus della bilancia commerciale e l’avanzo primario. Il deficit al 2,4% non ci preoccupa eccessivamente”. Una posizione “contrarian” che per ora non è sufficiente a far cambiare idea alla maggior parte degli investitori, con Piazza Affari in calo di un altro 1,27% e il Btp decennale guida in calo dell’1,77% a metà mattinata.