Asset allocation: è ora di puntare sull’adattamento climatico

“Se il 2021 è stato l’anno degli eventi meteorologici globali da record, il 2022 dovrebbe essere l’anno in cui iniziare a investire nell’adattamento climatico. Affinché l’umanità possa far fronte ai cambiamenti drammatici e accelerati causati da un pianeta che si sta riscaldando, non c’è alternativa”. Parola di  Thomas Leys, Fixed Income Research di Abrdn, che di seguito illustra nei particolari la view.

Con tutti gli sforzi volti a raggiungere lo zero netto nei prossimi decenni, è facile dimenticare che il cambiamento climatico è già qui e che adattarsi ai cambiamenti futuri è fondamentale. L’estate del 2021 ha visto la media delle temperature terrestri più alta mai registrata. E nonostante gli ambiziosi impegni presi dai governi alla COP26 di Glasgow, le politiche attuali ci mettono in rotta per un aumento di +2,7 gradi entro la fine del secolo. Questo potrebbe non sembrare eccessivo, ma si pensi agli estremi che stiamo vivendo a soli +1,1 gradi sopra i livelli preindustriali. Durante il 2021, il nord-ovest degli Stati Uniti, il Canada, la Grecia e molti altri paesi hanno sperimentato temperature da record. Il calore persistente ha causato incendi, con Turchia, Grecia, California e Siberia tra le aree che hanno assistito a devastanti perdite di habitat e di vite umane. Piogge catastrofiche, seguite da gravi inondazioni, risultanti dai cambiamenti dei modelli meteorologici, hanno causato gravi distruzioni e morte in Germania, India e Cina.

Un mondo più caldo di soli tre gradi renderà inabitabili alcune aree, creando milioni di rifugiati legati alla crisi climatica. Le condizioni meteorologiche imprevedibili porteranno rischi per le persone, le proprietà e i servizi essenziali. Le carenze di cibo e acqua saranno più probabili, così come le malattie e la morte indotte dal clima. Ma investire ora per adattarsi al cambiamento climatico potrebbe portare grandi benefici.  La Commissione globale sull’adattamento ha identificato 1,8 trilioni di dollari in investimenti che potrebbero portare benefici netti di 7,1 trilioni di dollari entro il 2030.

I cambiamenti climatici richiedono un adeguamento di molte aree dell’economia

Le proprietà immobiliari sono particolarmente vulnerabili in quanto devono affrontare danni da tempeste e inondazioni, crescenti costi assicurativi, maggiori costi energetici e, potenzialmente, la necessità di generatori di riserva e sistemi di emergenza. Il modo in cui costruiamo le proprietà residenziali e commerciali dovrà cambiare, in modo che possano resistere a piogge intense, tempeste e, in alcune aree, a temperature molto più alte. Inoltre, i sistemi di raffreddamento per le temperature estreme dovranno essere compatibili con un futuro a basse emissioni.

Un mondo più caldo e umido avrà bisogno di infrastrutture diverse: sistemi di drenaggio molto migliori e capacità di “città spugna” che permettano alle aree densamente edificate di far fronte alle inondazioni improvvise che le forti piogge portano. Le reti elettriche dovranno essere ” rafforzate” in modo da poter far fronte a condizioni meteorologiche e di temperatura estreme. In Texas sono state sperimentate microgriglie elettriche resistenti, che hanno continuato a funzionare e a far fluire profitti durante le interruzioni generalizzate. Negli Stati Uniti, le società di servizi come Consolidated Edison, stanno spendendo oltre 800 milioni di euro all’anno per la resilienza. Le utility che non sviluppano la capacità di resilienza non saranno al passo con un mondo che punta alla decarbonizzazione.

Anche l’agricoltura dovrà cambiare in modo che le stagioni di semina e raccolta non siano così influenzate da un clima meno prevedibile. Ripristinare i pascoli degradati, mantenere e piantare le foreste e molti altri adattamenti aiuteranno sia a catturare il carbonio che a proteggersi dagli effetti del tempo estremo. Le regioni dei mercati emergenti sono particolarmente vulnerabili ai danni del cambiamento climatico. Agire e investire ora nei necessari interventi di adattamento porterà a costi inferiori rispetto a quelli di una riparazione a seguito di ulteriori danni.

Opportunità per gli investitori

In tutto il mondo, ci sono opportunità per gli investitori che si impegnano ad aiutare i paesi e le imprese a migliorare la loro resilienza contro eventi climatici estremi. Una ricerca di Munich Re ha dimostrato che collegare l’adattamento e l’assicurazione, per esempio ripristinando le barriere coralline che riducono i danni delle tempeste, o piantando alberi per alleviare le inondazioni, potrebbe portare a premi ridotti e a un ritorno sugli investimenti pari a sei volte.

Senza misure di adattamento, le imprese dovranno affrontare danni fisici e interruzioni di energia – è importante considerare che condizioni meteorologiche estreme possono interferire con le energie rinnovabili che forniscono una fonte di energia affidabile. È probabile inoltre che aumentino le interruzioni della catena di approvvigionamento, le perdite in termini di assicurazione, le carenze di materie prime e l’inflazione. Tutti questi elementi rappresentano una ragione valida per incorporare l’adattamento al clima nelle decisioni d’investimento.

Per coloro che si muovono per primi, ci sono numerose opportunità di investimento: società di servizi che vogliono creare reti più resistenti alle intemperie; costruttori specializzati in progetti resistenti al calore e alle inondazioni; governi con progetti innovativi di resilienza.

Queste opportunità non faranno che espandersi negli anni a venire. Nel Regno Unito, che ha recentemente sperimentato migliaia di morti per il caldo e miliardi di sterline di danni per le inondazioni, un rapporto del Comitato per il cambiamento climatico ha scoperto che i rischi fisici erano ” sottostimati e ignorati” dai responsabili politici.

La maggiore attenzione degli investitori verso le cause del cambiamento climatico e i piani per ridurre le emissioni dovrebbero essere applauditi, ma ora c’è un urgente bisogno di investire nella resilienza climatica. Le due cose sono complementari e devono procedere in parallelo. La COP26 ha giustamente evidenziato la necessità di finanziamenti per l’adattamento, mettendo l’argomento davanti alla mitigazione nell’accordo finale. È tempo per gli investitori di svegliarsi alla realtà del cambiamento climatico oggi e di investire non solo nella mitigazione delle sue cause, ma anche nell’adattamento alle sue conseguenze.

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