Asset allocation: portafogli al silicio

Il silicio costituisce il secondo elemento più abbondante della crosta terrestre e trova applicazione in innumerevoli settori: nell’edilizia, nella chimica e nel settore medico. La famosa Silicon Valley, regione nella California meridionale, deriva il suo nome appunto dal silicio.  Ad oggi, infatti, lì hanno sede le più importanti aziende High-Tech del mondo, poiché i semiconduttori di silicio risultano una materia prima fondamentale di quasi tutte le componenti elettroniche.
Nella sua forma più pura, il silicio, nel 2020 aveva un giro d’affari di circa 3 miliardi di dollari, dove tra i principali paesi esportatori troviamo Germania (23,5%), Cina (11,6%), Giappone (11,4%) e Stati Uniti (16.7%); mentre tra i principali importatori al primo posto figura la Cina (12,5%), seguita da Stati Uniti (8,3%) e Corea del Sud (6,2%).
Gli analisti prevedono un tasso di crescita annualizzato di questo semi-metallo di circa il 6% nel periodo 2022-2027.
In questo scenario, ecco di seguito la view di Giacomo Calef, Country Manager NS Partners.
Da un lato l’aumento della domanda di semiconduttori al silicio è stato dettato dal Covid, che ha spinto una repentina digitalizzazione dell’economia, favorendo lo sviluppo di future applicazioni come il 5G e l’Intelligenza Artificiale. Dall’altro, non sarà di meno la sua importanza strategica per quanto riguarda la transizione energetica. Ad esempio, è di settimana scorsa la notizia che un gruppo di importanti aziende, capeggiate da Porsche, investiranno 400 milioni di dollari in Group14, un’azienda che punta sullo sviluppo di batterie litio-silicio.
Secondo Group14, questa nuova tecnologia permetterà di realizzare batterie il 50% più performanti rispetto alle classiche batterie al litio, fondamentali in ottica di lungo periodo in cui le auto elettriche ne fanno da padrona. Per quanto riguarda il fotovoltaico, invece, i pannelli a semiconduttori al silicio, attualmente, sono circa l’85% dei moduli in commercio, e certamente tra i più efficienti.
Nonostante gli ultimi ribassi sui mercati finanziari, che hanno causato una caduta nell’indice di riferimento (SOX) delle principali aziende operanti nei semiconduttori, come si può vedere nel grafico sopra riportato, è comunque chiaro il trend rialzista che dal 2009 ha caratterizzato il settore.
Dunque, in futuro, rimane da considerare un rialzo sempre maggiore della richiesta di silicio viste le innumerevoli applicazioni che potrebbe avere in un mondo sempre più tecnologico, digitalizzato e rivolto ad un’economia Green. A testimonianza di ciò, il colosso di semiconduttori taiwanese TSMC ha registrato ricavi in crescita per un +55% da aprile dell’anno scorso.

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