Investimenti, il cambiamento climatico: la view di Federated Hermes

La BCE ha annunciato una serie di misure concrete per integrare le considerazioni in materia di cambiamenti climatici all’interno del proprio quadro politico, dando seguito di fatto all’Action Plan inaugurato lo scorso anno.

In questo scenario, ecco di seguito la view di Silvia Dall’Angelo, Senior Economist di Federated Hermes.

L’intervento principale riguarda l’impegno della Banca centrale europea ad orientare le proprie partecipazioni societarie in favore di quegli emittenti che hanno migliori performance climatiche, reinvestendo le obbligazioni in scadenza nell’ambito dei propri programmi di acquisto nei prossimi anni. Inoltre, la BCE ha aggiornato il quadro di riferimento per le garanzie, impegnandosi a limitare la quota di asset provenienti da emittenti con un’elevata impronta di carbonio e lasciando intendere che prenderà in considerazione i rischi legati al cambiamento climatico al momento di rivedere gli haircut, ossia le riduzioni applicate al valore delle garanzie in base al loro grado di rischio.

La BCE ha inoltre chiarito come le considerazioni sul cambiamento climatico siano subordinate agli obiettivi di politica monetaria. Di conseguenza, la Banaca centrale affronta il tema del cambiamento climatico attraverso la lente della stabilità finanziaria: la gestione e la riduzione dei rischi per la stabilità finanziaria del sistema – compresi quelli legati al cambiamento climatico – rientrano così nel mandato della Banca centrale europea.

Sebbene la mossa della BCE rappresenti un passo in avanti compiuto nella giusta direzione, in effetti le Banche centrali hanno la possibilità di fare molto per affrontare i cambiamenti climatici nell’ambito del loro stesso mandato. In ultima analisi, spetta alla politica mettere a punto piani concreti per combattere seriamente il cambiamento climatico e le sue implicazioni. I governi dovrebbero guidare la transizione verde, facendo uso di regolamenti e incentivi, coordinandosi a livello globale per garantire un’azione coerente e un percorso di transizione giusta ed inclusiva, e assicurandosi che il settore privato sia coinvolto mediante partnership e progetti comuni. Certo, nell’attuale contesto di prezzi elevati dei combustibili fossili e di forti timori legati alla sicurezza energetica nel breve periodo, si tratta di un compito particolarmente impegnativo.

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