Asset allocation, emergenti: azionario del Sud-Est asiatico a doppia velocità

“Dal punto di vista del mercato azionario, i mercati dell’ASEAN sono stati più resilienti rispetto agli emergenti in generale, che sono scesi del -18,6% da inizio anno in termini di dollari, come misurato dall’indice MSCI Emerging Markets al 13 settembre. I risultati per l’ASEAN sono stati molto diversi: dall’Indonesia, che ha registrato un rendimento del +12%, alle Filippine, in calo del -13,5% da inizio anno”. Ad affermarlo sono Robert Davy, gestore azionario mercati emergenti, e Andrew Rymer, Senior Strategist, Strategic Research Unit di Schroders, che di seguito spiega nel dettaglio la view.

Questo nonostante la debolezza valutaria di tutti e quattro i mercati. Tutto ciò porta a chiedersi se vi siano opportunità nella regione ASEAN.

Dove va la crescita economica?

La crescita economica delle economie dell’ASEAN sta riprendendo, grazie alla graduale eliminazione delle restrizioni all’attività introdotte durante la pandemia da Covid-19. I prezzi elevati delle materie prime all’inizio dell’anno hanno tra l’altro giovato all’Indonesia e alla Malesia. La Thailandia è stata un po’ in ritardo su questo fronte, con una crescita del PIL molto modesta al 2,5% annuo nel secondo trimestre. Tuttavia, con l’alleggerimento dei requisiti di ingresso, il turismo si sta riprendendo e gli arrivi a luglio hanno superato il milione per la prima volta dall’inizio della pandemia. Il turismo rappresentava oltre il 20% del PIL prima della pandemia e la ripresa del numero di visitatori si ripercuote sulla fiducia dei consumatori.

Le prospettive di crescita sono più complesse e sempre più minacciate dall’aumento dell’inflazione, che sta spingendo le rispettive Banche Centrali ad aumentare i tassi di interesse. L’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari sta avendo un impatto anche sulla politica fiscale. Ad esempio, l’Indonesia ha recentemente annunciato un’indennità per le famiglie e i lavoratori a basso reddito, in previsione di un aumento del 30% del prezzo del carburante.

I prezzi delle materie prime, in particolare dei metalli industriali, sono ora in calo. Ciò potrebbe avere implicazioni per i saldi dei conti con l’estero di Indonesia e Malesia. Nel frattempo, le prospettive per le esportazioni di manufatti sono offuscate dalle aspettative di un rallentamento del commercio globale.

In Indonesia, le riforme a lungo termine previste dalla legge Omnibus, un pacchetto di modifiche alla legislazione fiscale e al mercato del lavoro, costituiscono un importante sostegno e dovrebbero contribuire a migliorare la produttività e la produzione. Ci sono già segnali che indicano che queste riforme stanno avendo effetto, con un aumento degli investimenti diretti esteri (IDE). L’aumento degli IDE è legato anche a una certa delocalizzazione della produzione dalla Cina, via via che le aziende cercano di diversificare le loro catene di approvvigionamento; anche la Malesia sta beneficiando di questa tendenza.

Rischio politico 

Un altro fattore da tenere presente è la politica. A maggio le Filippine hanno eletto un nuovo leader, Ferdinand “Bongbong” Marcos. Nonostante una certa retorica populista in campagna elettorale, finora le priorità politiche sembrano essere favorevoli al mercato. Tuttavia, è necessario un attento monitoraggio. Una maggiore incertezza sulle prospettive politiche potrebbe venire dalla Malesia, dove le elezioni generali sono previste per luglio 2023.

In Thailandia, le elezioni generali sono previste per marzo 2023. Dopo il colpo di Stato del 2014, la Thailandia ha tenuto le elezioni nel 2019, anche se con il Senato nominato dalla giunta. Prima della pandemia da Covid-19, la Thailandia ha sperimentato proteste antigovernative e i recenti sondaggi mostrano che il partito di opposizione Pheu Thai ha un ampio vantaggio, con Paethongtarn Shinawatra come candidato principale a Primo Ministro.

Inasprimento delle politiche

Come nella maggior parte delle economie mondiali, l’inflazione è aumentata in tutta l’ASEAN, anche se da un livello più basso. Ciò è particolarmente evidente in Tailandia, dove l’inflazione complessiva ha raggiunto il 7,9% annuo ad agosto, ben al di sopra dell’obiettivo del 2%. Anche nelle Filippine l’inflazione è al di sopra dell’obiettivo e in Indonesia è vicina all’estremità superiore dell’intervallo di riferimento. La Banca Centrale della Malesia non ha un obiettivo esplicito di inflazione.

Quest’anno le Banche Centrali dell’ASEAN hanno iniziato ad agire per controllare l’inflazione. La Banca Centrale delle Filippine ha aumentato il tasso di riferimento di 175 punti base portandolo al 3,75%, mentre la Banca Centrale della Malesia ha aumentato il tasso di riferimento di 75 punti base portandolo al 2,5% quest’anno. Le Banche Centrali di Thailandia e Indonesia sono state più lente a reagire, e hanno iniziato ad aumentare i tassi di riferimento solo ad agosto. Si è trattato dei primi aumenti dei tassi dal 2018.

Vale la pena notare, tuttavia, che nonostante queste mosse, i tassi di riferimento reali in Malesia e Thailandia rimangono saldamente in territorio negativo.

Un quadro misto per i mercati emergenti del sud-est asiatico

La buona notizia per i mercati emergenti del sud-est asiatico è che queste economie si stanno riprendendo e iniziano a beneficiare della più ampia riapertura economica. Questo è molto apprezzato dopo un periodo difficile durante la pandemia.

La cattiva notizia è che gran parte di questa riapertura è stata anticipata dai mercati e si riflette nelle valutazioni. Inoltre, ci sono diverse sfide che potrebbero pesare sulle prospettive. A livello di mercato, non siamo favorevoli ai mercati emergenti dell’ASEAN; tuttavia, all’interno della regione esistono alcune interessanti opportunità a livello di titoli azionari e una valutazione più specifica e olistica è giustificata per ciascun mercato emergente dell’ASEAN.

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