Asset allocation: diagnosi degli investimenti nel settore sanitario

“Dalla manipolazione ai microscopi e ai test molecolari, la sofisticazione dei metodi diagnostici medici ha fortunatamente fatto molta strada, sia per i pazienti sia per i medici. Dal punto di vista degli investimenti, la proliferazione dei progressi tecnologici e la generazione di flussi di cassa relativamente stabili che portano alla ricerca e allo sviluppo hanno portato a un ambiente di investimento spesso allettante in cui scegliere le azioni“. Ad affermarlo è Ellen Lin, Senior Analyst Rbc European Equity di Rbc Global AM.

Le attuali tecnologie consentono di eseguire un gran numero di test di routine a basso costo in laboratori grandi ed efficienti. Alcuni sono realizzati con soluzioni semplici e rapide, come i test di gravidanza o il monitoraggio della glicemia, ampiamente disponibili per gli utenti finali.

Nonostante ciò, si prevede che la spesa sanitaria per la diagnostica aumenterà a causa dei cambiamenti demografici, di un più ampio accesso all’assistenza sanitaria e di nuove tecnologie più costose. Dalla gestione delle malattie alla cura dei pazienti, il settore della diagnostica influenza oltre il 60% del processo decisionale clinico, pur rappresentando solo il 2% della spesa sanitaria totale.

Fra le società che più investono nel settore c’è DiaSorin, specializzata in immunodiagnostica molecolare. Dopo 20 anni di costante attenzione allo sviluppo della sua tecnologia a chemiluminescenza (CLIA), oggi possiede la più ampia gamma di test immunologici speciali non disponibili da altri competitor. Questi test sono parte integrante del rilevamento di alcune molecole, come ormoni o biomarcatori di agenti patogeni e sono utilizzati in molti settori della ricerca e del trattamento sanitario.

Una delle ultime innovazioni di DiaSorin comprende l’analisi a campione delle malattie infiammatorie intestinali. Si tratta di un miglioramento più confortevole rispetto al metodo tradizionale della colonscopia, che è costoso, invasivo, richiede generalmente test ripetuti durante il ciclo di trattamento e rappresenta ancora il 90% dei casi. L’azienda afferma che il suo prossimo obiettivo di ricerca è sviluppare test rapidi che diano risultati entro 15 minuti in un’unica visita al paziente e in modo decentralizzato, ad esempio presso cliniche e farmacie. L’azienda ritiene che i suoi investimenti porteranno a una maggiore efficienza nell’assistenza ai pazienti e offriranno nuove opportunità di crescita.

Le tecnologie innovative trainano la crescita

Mentre gli operatori storici competono per fornire gamme di test più ampie per migliorare l’efficienza ed espandere la capacità per ampliare l’accesso, le tecnologie emergenti possono competere con maggiore velocità e precisione. Un esempio è la diagnostica molecolare, che può rilevare agenti patogeni infettivi a livello di DNA o RNA in pochi minuti e fornire risultati sulla sensibilità agli antibiotici. Questo crea un valore straordinario, fornendo un risultato utile per il trattamento dei pazienti, migliorando i tassi di sopravvivenza e abbreviando i tempi di ospedalizzazione in caso di malattie come la sepsi. Entrambi i fattori sono alla base della crescita del mercato della diagnostica, il primo grazie all’espansione del mercato esistente e il secondo grazie al miglioramento dei processi di rilevamento e, quindi, delle decisioni cliniche.

Non sorprende che, data la pandemia globale, un’altra area che ha ricevuto una rinnovata attenzione da parte delle aziende, e che probabilmente vedrà un aumento della spesa in futuro, sia quella delle malattie infettive. Queste malattie sono una delle principali cause di morte in tutto il mondo, e tre di esse sono state classificate dall’OMS tra le prime dieci. Tuttavia, non si limitano alle malattie esistenti: negli ultimi 20 anni, almeno il 12% di tutti gli agenti patogeni umani sono microbi di nuova identificazione o sono il risultato della diffusione di malattie in nuove aree geografiche o popolazioni. Le prove sempre più evidenti indicano anche una forte associazione tra le malattie infettive e le malattie croniche, compresi i tumori.

Per gli investitori, le società di questo settore possono rivelarsi ottimi investimenti, con una crescita rapida e rendimenti elevati e tutelabili. Le aziende che si distinguono sono quelle in grado di generare ritorni elevati e sostenibili sugli investimenti e di creare nuovi mercati rivoluzionando le soluzioni di analisi. È questa base di buona governance e di bilanci solidi che ha permesso a queste aziende di adattarsi ed espandersi così agilmente e con successo durante le prime fasi della pandemia. Alcuni potrebbero pensare che stabilità e rivoluzione siano ossimori, ma è proprio qui che risiede il fascino di questo settore dal punto di vista degli investimenti. In particolare, il loro lavoro si è dimostrato – e continua a dimostrarsi – efficace e prezioso per la salute, una spinta sempre più strutturale sia dal punto di vista demografico, sia attraverso la lente degli investimenti ESG, dove il più ampio beneficio sociale è dimostrabile.

Per cercare di fare luce sugli straordinari progressi compiuti, vale la pena considerare che se si guarda all’Inghilterra e al Galles nel 1850, il 44% dei decessi era attribuibile a malattie infettive, con un’aspettativa di vita media di 43 anni. Nel 2017, le cifre erano del 7% e di 81 anni. Ora dobbiamo guardare con attenzione alle aziende che sono in grado di migliorare ulteriormente queste cifre.

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