Investimenti, bond: le nuovi emissioni governative e corporate sotto la lente

Esaurita l’onda della riunione della Fed della scorsa settimana, questa settimana si è svolta con una tendenza positiva, sia sui listini azionari che sui mercati obbligazionari che hanno recuperato un po’ di terreno. L’attenzione degli investitori rimane concentrata sull’inflazione che è l’elemento economico che ha condizionato maggiormente i mercati nel corso del 2022. Si passano quindi al setaccio i prossimi dati macroeconomici, al fine di poter interpretare le prossime mosse del governatore della Fed, Powell. Questa settimana, gli occhi erano puntati proprio sul dato inflattivo, diffuso giovedi. I numeri di ottobre sui prezzi al consumo negli Usa hanno mostrato finalmente un ribasso a +7,7% su anno, dal precedente +8,2%, contro una stima di 7,9%, con il tendenziale mensile invariato a +0,4%.

I numeri rappresentano un tassello molto importante per il futuro percorso di rialzo dei tassi di interesse intrapreso dal Fomc per riportare l’inflazione verso l’obiettivo del 2%.

Dopo i dati sul mercato del lavoro più solidi delle attese la scorsa settimana, il mercato aveva rafforzato le aspettative per un’ulteriore stretta da parte dell’istituto centrale Usa. Nelle aspettative del mercato, i tassi terminali sono visti appena sotto al 5%, in aumento rispetto alla precedente previsione.

In settimana l’esponente Fed Barkin ha avvertito che la lotta contro il surriscaldamento dei prezzi potrebbe portare a una recessione, che si vuole assolutamente evitare.

Rimanendo negli Usa, l’attenzione è stata anche per i risultati del voto di metà mandato, dove non sembra esserci stata una sonora sconfitta di Biden, come prevedevano i sondaggi; gli investitori valutano, soprattutto nell’ottica della spesa fiscale, i consensi superiori alle attese ottenuti sinora da parte dei Democratici, anche se i Repubblicani dovrebbero riuscire a strappare la maggioranza alla Camera bassa. Il controllo del Senato resta in bilico e potrebbe essere deciso ancora una volta in Georgia, a diverse settimane di distanza dall’Election Day, con il testa a testa tra il democratico Raphael Warnock e lo sfidante repubblicano Herschel Walker che si avvia al ballottaggio del 6 dicembre. La situazione più fluida dovrebbe permettere al presidente Biden, svincolato dai calcoli elettorali, di concentrarsi con maggiore attenzione alla politica internazionale, soprattutto nell’ottica di giungere ad una conclusione del conflitto Russo-Ucraino.

Spread quindi tra il nostro decennale e quello tedesco che lima qualche centesimo scendendo in area 211 con rendimento del Btp decennale al 4,28%. Tassi in generale nell’Eurozona meno nervosi con il benchmark di riferimento EU sceso al 2,87% rispetto al 3% della scorsa settimana.

I nuovi bond governativi sotto la lente

In questo contesto è tutto pronto al Mef per l’avvio del diciottesimo collocamento del BTP Italia, stavolta con scadenza 22 novembre 2028, composto da una parte di cedola fissa e una variabile.

Il bond indicizzato all’inflazione FOI dell’ISTAT offrirà un premio fedeltà dello 0,8% a chi lo sottoscriverà tra lunedì 14  e mercoledì 16 novembre e lo manterrà in portafoglio fino alla data del rimborso; l’ultimo giorno è invece dedicato alle sottocrizioni per gli investitori istituzionali. La struttura del Btp Italia lo pone come un titolo ideale per chi volesse proteggersi dall’inflazione in questi mesi così critici per il potere di acquisto. La protezione si ha grazie alla rivalutazione di cedola e capitale in base alla variazione dell’indice FOI su base semestrale. Venerdì sarà resa nota la cedola minima per la parte fissa offerta del nuovo Btp Italia.

Per questa settimana sul lato primario vi sono stati due collocamenti di metà mese da parte del Tesoro, con rendimenti in ulteriore rialzo per il Bot annuale, offerto per 5,5 miliardi di euro a poco meno del 2,70% da confrontare con il 2,532% dell’asta di metà ottobre, si tratta del massimo da giugno 2012, prezzo d’asta 97,345 con Isin IT0005518516. A questi sono seguiti i collocamenti di medio-lungo, in cui il Mef ha proposto fino a un massimo di 8,75 miliardi di euro in titoli, tra cui il nuovo Btp a sette anni e la prima riapertura del Btp Green aprile 2035.

La Turchia è pronta a emettere un nuovo bond in dollari con scadenza 2028, approfittando del restringemento degli spread ai minimi da un anno. I rating assegnati dalle agenzie internazionali ad Ankara sono B/B/B3.

Le nuove emissioni corporate sotto i riflettori

Dopo la pausa per la Fed ed il ponte festivo del primo novembre, sono in questa settimana riprese copiose le emissioni di titolo corporate e finanziari con nomi di peso.

Social bond da parte di Invitalia, società controllata al 100% dal Ministero di economia e finanze. L’importo emesso è stato di 350 milioni di euro, a fronte del quale sono stati ricevuti ordini per 470 milioni. C’è stato un buon successo tra gli investitori istituzionali ESG europei. Il Social bond ha rating  Baa3 per Moody’s. A fronte di una durata dell’obbligazione di soli 3 anni, la cedola lorda annuale è stata fissata al 5,25%.  prezzo di emissione è risultato sotto la pari, a 99,884 e il rendimento lordo alla scadenza si aggira in area 5,30%. Isin XS2530435473 con taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille.

Unicredit ha emesso con successo un Senior Non Preferred Green Bond fix-to-floater da 1 miliardo di euro con scadenza a cinque anni e possibilità di rimborso anticipato (call) dopo quattro anni, rivolto a investitori istituzionali. L’obbligazione, è stata distribuita a diverse categorie di investitori istituzionali quali fondi e assicurazioni (75%), banche e private banks (13%), hedge funds (6%), enti sovranazionali (6%). L’emissione fa seguito a un processo di book building che ha raccolto domanda per oltre 2,6 miliardi di euro da parte di più di 200 investitori a livello globale. Grazie a ciò, il livello inizialmente comunicato al mercato di circa 315 pb sopra il tasso mid-swap a quattro anni è stato rivisto e fissato a 285pb. Conseguentmente la cedola annuale è stata determinata pari al 5,85%, con prezzo di emissione/re-offer di 99,948%.

L’emissione di Senior Non-Preferred Green Bond è avvenuta nell’ambito del Sustainability Bond Framework (il “Framework”) di UniCredit pubblicato nel 2021 e allineato ai Green and Social Bond Principles e alle Sustainability Bond Guidelines dell’International Capital Market Association. La rendicontazione annuale garantirà l’allocazione trasparente dei proventi e il monitoraggio anche in termini di impatto ottenuto. Il ricavato è destinato a finanziare specifici progetti in materia di energie rinnovabili, trasporti puliti ed edifici verdi come delineato nel suddetto Framework. L’emissione mira a sostenere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite numero 7 (Energia accessibile e pulita) e numero 9 (Industria, Innovazione e Infrastrutture) e numero 11 (Città e comunità sostenibili). I rating attesi sono Baa3 (Moody’s)/ BBB- (S&P)/ BBB- (Fitch), isin XS2555420103, taglio minimo da 150mila euro conmultipli di 100mila con prezzo di collocamento a 99,948 e performance sul grey market fino a quota 100,8.

Deutsche bank è tornata sul mercato con un covered bond dell’ammontare di 1 miliardo di euro. L’obbligazione covered paga una cedola annua fissa del 3%, scadenza cinque anni e un rendimento di 8 punti base sopra il tasso midswap, abbassato dai 10 punti offerti nella fase iniziale. Rating AAA.

Ma ad essere piaciuto molto al mercato è stato il nuovo AT1 emesso dal gruppo con super cedola del 10% per un totale di 1,25 miliardi. Il titolo ha ricevuto ordini per quasi 4 miliardi, è perpetual con call a partire dal quinto anno, passando poi alla formula cedolare euribor a 5 anni + 6,94%. Isin DE000A30VT97 con prezzo d’emissione a 100,113, taglio minimo 200mila con multipli di 200mila. Buona performance in grey market con prezzo salito in area 100,75.

In Francia, Compagnie de Financement Foncier ha collocato un covered bond  a 5 anni da 1,350 miliardi di euro. Il titolo covered (isin FR001400DXH0) paga una cedola annua fissa del 3.125%, verrà rimborsato a 100 il 18 maggio 2027, prezzo di emissione pari a 99.764 per un rendimento a scadenza di 3.185%, equivalente a 14 punti base sopra il tasso midswap, abbassato dai 16 punti fissati in partenza del collocamento. Ordini raccolti nella fase di collocamento circa 1,725 miliardi di euro. Rating AAA e lotto minimo di negoziazione di 100mila euro con multipli di 100mila. Anche per questo bond c’è stata una buona performance di grey market con il prezzo salito in area 100,4.

Sempre dalla Francia una altro deal di successo è arrivato da BNP che ha emesso un perpetual di tipo CoCo con call a partire dal 2027. Il titolo è in dollari ed ha una cedola del 9,25% con rating Ba1/BBB per un totale di un miliardo e taglio minimo da 200mila euro con multippli di mille. Isin USF1067PAD80 con prezzo d’emissione a 100 e performance del grey market oltre quota 100,5.

Si resta in Francia con Orange, maggiore impresa di telecomunicazioni del paese, la vecchia “France Telecom” che ritorna sul mercato e colloca un bond senior di nove anni con scadenza il 16 novembre 2031 con una size di 750 milioni di euro che ha cedola del 3.625%. Il taglio di investimento minimo è di 100 mila euro. Il bond Orange è stato piazzato agli investitori istituzionali ad un rendimento del 3.665%, vale a dire di 65 punti base in più del tasso mid-swap a 9 anni. Inizialmente, si stimava un rendimento a +90 bp. Gli ordini sono stati buoni, pari a 2.7 miliardi di euro, rating BBB+, Isin FR001400DY43.

In Germania, il terzo più grande gruppo riassicurativo Hannover Ruck ha scelto di emettere un nuovo bond subordinato tier2 20NC10 dell’ammontare di 750 milioni di euro, con ordini raccolti superiori ai 2.4 miliardi. L’obbligazione tier2 con rating A ha scadenza il 26 febbraio 2043, l’emiittente ha la possibilità di richiamare il titolo a partire dal decimo anno. L’obbligazione (Isin XS2549815913) paga una cedola annua lorda del 5.875%, prezzo 99.747, equivalente a 275 punti base sopra il tasso midswap, abbassato dai 310 punti base in fase iniziale. L’obbligazione offre un rendimento finale del 5.911%. Lotto minimo negoziabile 100mila euro con multipli di 100mila e super performance in grey market con prezzo salito in area 103.

Sparebanken Sør Boligkreditt, istituto di credito della Norvegia ha collocato un covered bond green a tre anni da 500 milioni di euro, facendo così il suo debutto sul mercato green anche con questo strumento. Il titolo Sparebank  (XS2555209381) paga una cedola annua fissa del 3.125%, verrà rimborsato a 100 il 14 novembre 2025,  prezzo di emissione pari a 99.952 per un rendimento a scadenza di 3.142%, equivalente a 11 punti base sopra il tasso midswap, abbassato dai 16 punti fissati in partenza del collocamento. Gli ordini raccolti su questo strumento hanno raggiunto 1.6 miliardi di euro. Rating AAA e lotto minimo di negoziazione 100mila euro con multipli di mille.

Česká Spořitelna, la più grande banca ceca con sede a Praga, ha emesso un bond 3NC2 senior preferred. Ammontare dell’emissione 500 milioni di euro. Prime indicazioni di rendimento in area 400 punti base, abbassate poi a 370 punti base con ordini che hanno raggiunto 950 milioni di euro. Il bond ha scadenza 14 novembre 2025 ed una call a novembre 2024. Prezzo dell’obbligazione 100, cedola annua fissa 6.693, taglio minimo 100mila euro con multipli di 100mila e Isin  XS2555412001 . Rating assegnato all’emittente A-.

Doppio deal di successo per Credit Suisse dopo l’annuncio dell’aumento di capitale della scorsa settimana, ritrova la fiducia degli investitori con due obbligazioni in euro e dollari. Per quella in euro, il gruppo ha spinto sull’accelleratore del rendimento con un senior da tre miliardi con scadenza 2029 e cedola del 7,75% emesso a 99,614 con scadenza nel 2029 e call a partire da un anno prima. Isin CH1214797172 con taglio minimo da 100mila euro (o dollari) e multipli di mille. Rating BBB-/BBB. Per la parte in dollari si è trattato di due miliardi con scadenza nel 2033 e cedola del 9,016% al prezzo di 100. Isin USH3698DDW14 con taglio minimo da 250mila euro (o dollari) e multipli di mille. Entrambi i titoli hanno performato molto bene con prezzi di grey market saliti di oltre un punto.

La casa automobilistica americana Ford Credit ha emesso un nuovo bond a cinque anni. L’importo offerto è stato di 1,5 miliardi di dollari, superiore all’obiettivo minimo di 1 miliardo. E grazie agli ordini elevati, 3,5 miliardi,  la società ha potuto abbassare il rendimento lordo offerto dal 7,625% al 7,35%. La società fu declassata a BB+/BB+ dalle agenzie di rating a seguito della pandemia nel 2020. Taglio minimo da 200mila dollari con multipli di mille con Isin US345397C353.

Grande attesa per prossimi deal, infatti sembra che dopo 11 anni il gruppo Eni tornerà a misurarsi col pubblico dei risparmiatori per un bond retail e lo farà proponendo obbligazioni sustainability-linked.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

 

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