Asset allocation, settore lusso di nuovo appetibile dopo l’allentamento delle restrizioni in Cina

La Commissione Nazionale per la Sanità in Cina ha annunciato una riduzione del periodo di quarantena per i viaggiatori in ingresso e per i contatti di persone infette da un totale di 17 giorni (10 in hotel e 7 a casa) ad un totale di 8 giorni (5 in hotel e 3 a casa). Nonostante rumours in tal senso fossero già circolati nei giorni scorsi, gli indici asiatici hanno reagito molto positivamente (Hang Seng +7%, CSI 300 +3%).

Sebbene le dichiarazioni del Politburo ancora ieri riaffermassero la necessità di mantenere una politica di Zero Covid, e i contagi tocchino intanto nuovi massimi da inizio anno in varie zone della Cina, è vero anche che è emersa un’apertura ad un approccio più mirato e pragmatico per un maggior equilibrio tra contenimento del virus ed economia.

“Nel complesso l’allentamento delle quarantene e il potenziale passaggio a un approccio più pragmatico sono una notizia positiva per il lusso – affermano gli analisti di Equita – data l’elevata esposizione del settore alla Cina (25% del fatturato in media, con Brunello Cucinelli la meno esposta – circa 15% – e Burberry la più esposta con circa il 35%).

“Visto il forte rimbalzo delle vendite in Cina nei periodi di rilassamento delle restrizioni (luglio-agosto), continuiamo a vedere l’impatto Covid in Cina come di breve termine, e pensiamo che una volta normalizzata la gestione del virus l’esposizione del settore lusso a questo mercato possa tornare ad essere di supporto, rispetto alle prospettive di rallentamento macro in US e soprattutto in Europa”.

“Il settore ha rimbalzato in media del +14% a un mese ma resta in calo del 13% da inizio anno, e tratta a 22x-20x P/E 2023-24 vs. 22x P/E 12m fwd medio nel 2015-19, 90- 80% di premio sul P/E dello Stoxx 600 Europe, vs. 80% pre-covid, ma con un ampio gap di crescita degli utili (EPS Stoxx 600 +2/+6% nel 2023-24 vs. +10%/+13% per il settore). Il miglioramento del sentiment potrebbe favorire i titoli fino ad ora più penalizzati (Moncler, Kering, Ferragamo), su cui abbiamo una visione positiva”, concludono da Equita.

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