Asset allocation: ecco come muoversi l’anno prossimo secondo State Street GA

State Street Global Advisors ha presentato il suo Global Market Outlook per il 2023, dal titolo Navigating a Bumpy Landing, che illustra i trend macroeconomici e i principali temi di investimento per il prossimo anno.

State Street Global Advisors ritiene in particolare che l’incertezza e la volatilità di mercato perdureranno per un certo periodo di tempo e che gli investitori dovrebbero rivedere le proprie strategie obbligazionarie e di downside protection in previsione di una possibile ripresa e di un contesto più favorevole per il risk taking.

Nonostante il rallentamento dell’economia a livello globale e le sfide geopolitiche, State Street Global Advisors resta cautamente ottimista sul fatto che il punto di inflessione sia alle porte e che le pressioni inflazionistiche globali subiranno un calo a livello mondiale nei prossimi sei mesi. La società ritiene che il miglioramento dell’offerta e il rallentamento della domanda potrebbero favorire il verificarsi di potenti episodi disinflazionistici, e stima che dati più favorevoli sull’inflazione consentiranno alla Federal Reserve di abbandonare un atteggiamento aggressivo e di tagliare presumibilmente i tassi di interesse nell’ultimo trimestre del 2023.

“Abbiamo assistito al progressivo intensificarsi del rallentamento dell’economia globale sia nelle economie sviluppate sia in quelle in via di sviluppo e abbiamo rivisto al ribasso le nostre previsioni di crescita a livello mondiale al 2,6% per il 2023”, ha commentato Lori Heinel, Global Chief Investment Officer. “Inoltre, l’apprezzamento del dollaro di circa il 20% nel 2022 ha intensificato le difficoltà della crescita globale e potrebbe far emergere vulnerabilità impreviste”.

L’azionario si muove sul filo del rasoio

State Street Global Advisors sostiene che la fase di ripresa dei titoli azionari sarà duratura a partire dal 2023. Al contempo però la società sottolinea nel suo outlook quanto sia improbabile che le sfide che gli investitori azionari devono affrontare possano attenuarsi prima di metà anno, e che l’esatta tempistica della ripresa sarà legata alle decisioni delle banche centrali.

“In questo difficile contesto macroeconomico, ci orientiamo verso titoli di qualità, ossia società con utili stabili e business model solidi, che a nostro avviso sono sufficientemente resistenti per affrontare le pressioni sui prezzi”, ha dichiarato Gaurav Mallik, Chief Investment Strategist. “Per quanto riguarda i mercati emergenti, la debolezza dei mercati cinesi e la forza del dollaro limitano le opportunità in ambito azionario. Se da un lato prevediamo che sfide e volatilità persisteranno anche nel 2023, dall’altro riteniamo che gli investitori dovrebbero essere pronti per una fase di ripresa e che potrebbero trarre vantaggio dall’investire la liquidità con un timing prudente”.

“Mentre ci avviciniamo al 2023, molti investitori statunitensi prevedono un indebolimento dell’economia, una pressione al ribasso sugli utili societari e una maggiore perdita di posti di lavoro a causa degli effetti tardivi dei significativi rialzi dei tassi messi in campo dalla Fed”, ha affermato Mike Arone, Chief Investment Strategist di SPDR ETF US. “I mercati prevedono una crescita inferiore al trend nel 2023, ma è probabile che gli investitori inizino a prezzare la prossima fase del ciclo economico prima che i dati relativi a economia, utili e mercato del lavoro inizino a mostrare segnali di ripresa”.

Opportunità di investimento nel reddito fisso

L’aumento dei tassi d’interesse, la volatilità di mercato e l’ampliamento degli spread tra i vari settori hanno messo sotto pressione i rendimenti totali del reddito fisso a un ritmo che pochi avevano previsto, contribuendo a uno degli anni più difficili della storia recente per investitori obbligazionari. Se da un lato si prevede che i venti contrari si protrarranno nel breve termine, dall’altro State Street Global Advisors ritiene che nel 2023 ci saranno dei lati positivi per gli investitori a lungo termine, dal momento che i massicci sell-off e la continua volatilità hanno creato alcune opportunità interessanti.

Michele Barlow, Head of Investment Strategy and Research, Asia Pacific, ha dichiarato: “Riteniamo che il mercato obbligazionario stia diventando più interessante e preferiamo quindi la duration ai prodotti a spread e l’investment grade rispetto all’high yield. Man mano che il panorama del credito si delinea con maggiore chiarezza, crediamo che gli investitori abbiano l’opportunità di guardare ai mercati obbligazionari globali, compreso il debito dei mercati emergenti, che ha subito una variazione di prezzo interessante. Sono sempre più evidenti i segnali che suggeriscono che il picco dei tassi di interesse sia ormai prossimo; pertanto, nonostante il segmento del credito debba ancora fare i conti con alcuni venti contrari a breve termine, riteniamo che possano presentarsi opportunità di investimento nei prossimi trimestri”.

Maggiore volatilità, più protezione contro i rischi di downside

In un contesto caratterizzato da maggiore incertezza e volatilità sui mercati, nel suo outlook State Street sottolinea quanto sia necessario per gli investitori prendere in considerazione gli strumenti di protezione del portafoglio di cui dispongono per far fronte alle turbolenze di mercato.

Altaf Kassam, Head of Investment Strategy and Research per l’area EMEA, ha aggiunto: “Riteniamo che il periodo della “Great Moderation” sia terminato, con le banche centrali meno inclini a sostenere i mercati mentre sono occupate a combattere l’inflazione e cercare di ridimensionare i loro bilanci. La “nuova normalità”, in un contesto caratterizzato da una volatilità più elevata, dovrebbe ancora offrire opportunità per gli investitori azionari, ma probabilmente sarà anche caratterizzata da ribassi più marcati e periodi di ripresa meno veloci. Per gestire attivamente il rischio nell’attuale scenario saranno necessarie strategie di protezione dei rischi di downside efficaci”.

Il picco del dollaro

State Street Global Advisors ritiene inoltre che il dollaro, rafforzato dall’aumento dei rendimenti relativi e dalla sua attrattiva come bene rifugio durante la fase tumultuosa che ha caratterizzato la fine del 2020, raggiungerà il picco e inizierà a ridursi nel 2023. State Street ritiene che molto probabilmente si verificherà un contesto in cui la crescita al di fuori degli Stati Uniti ridurrà il divario con quella del paese stesso. Secondo la società, il passaggio da una fase di inflazione a una di disinflazione e il cambiamento della traiettoria della politica monetaria da parte delle banche centrali per supportare la crescita favoriranno un’ampia ripresa degli asset di rischio, in particolare dei titoli azionari non statunitensi.

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