Asset allocation, l’outlook di Kairos per il primo trimestre 2023

Il market outlook di Kairos per il primo trimestre 2023, che raccoglie la view dei gestori di Kairos sull’andamento delle principali asset class e sui più importanti trend d’investimento, mette in evidenza come il contesto generale continui ad essere caratterizzato da forti tensioni geopolitiche, inflazionistiche e macroeconomiche.

Il 2023, nel dettaglio, si preannuncia per Kairos un anno che sembra essere più favorevole per il segmento obbligazionario, mentre per quanto riguarda il mercato azionario, un rallentamento nell’aumento dei tassi d’interesse potrebbe rappresentare una svolta che andrebbe a favorire la crescita degli utili.

Secondo gli esperti di Kairos poi i momenti di debolezza dei mercati andranno considerati occasioni di acquisto e, più in generale, il 2023 nel suo complesso sarà un anno da dedicare all’accumulazione paziente di posizioni in vista della ripresa ciclica del 2024.

Nel suo commento di apertura, Guido Maria Brera – Chief Investment Officer di Kairos, sottolinea che: “La buona notizia è che per il 2023 si attende una fondamentale decorrelazione tra i bond e l’azionario, con la volatilità di quest’ultimo che dovrebbe tornare a salire a discapito del rendimento, mentre dovrebbe continuare il recupero dell’euro. Il mercato dei bond ci sta già mostrando la prima inversione delle curve dal 2000, con quelle americane più invertite dal 1981. Sono i primi segnali anticipatori che ci portano a pensare ad una recessione in arrivo, così come era accaduto nel 2007 e nel 2019. Ci troviamo a pagare il dazio sia alle diverse inefficienze di mercato causate dal Covid che a tutti gli aiuti fiscali record. Siamo in presenza di una fase di deglobalizzazione accompagnata dalla fine dell’era del credito a basso costo. Il drenaggio di liquidità sta portando a diverse situazioni di insofferenza e nel 2023 è possibile che tutte le difficoltà possano venire a galla con delle valorizzazioni piuttosto violente. Un esempio clamoroso a cui abbiamo già assistito è quello delle criptovalute, il cui valore è sceso quest’anno del 70% esponendo, secondo una recente statistica, a perdite consistenti per le scommesse di ¾ dei retailers su cui hanno puntato. Come spesso accade per tutte le grosse innovazioni, dopo un periodo di sperimentazione, arriva la vera opportunità di investimento ed ora il 90% delle Banche Centrali globali sta studiando a delle forme di valute digitali regolamentate, portando a sviluppi futuri di sicuro interesse”.

Secondo Alessandro Fugnoli, Strategist di Kairos, a meno di una ri-accelerazione dell’inflazione al momento difficile da ipotizzare, i momenti di debolezza dei mercati andranno considerati occasioni di acquisto. Più in generale, sarà il 2023 nel suo complesso a costituire un anno da dedicare all’accumulazione paziente di posizioni in vista della ripresa ciclica del 2024. Nel corso del primo trimestre la Fed completerà il ciclo di rialzi dei tassi, fermandosi al 5% per qualche mese per valutare la situazione. Molto difficilmente si andrà oltre questo livello, come si era invece cominciato a temere in novembre. In Europa la fase di rallentamento proseguirà fino al secondo trimestre, ma sarà molto meno pesante di quanto non si sia temuto nel corso del 2022. La tenuta dell’economia darà però spazio alla BCE per portare i tassi al 3% entro l’estate. L’incognita maggiore per l’avvio del 2023 è rappresentata dalla Cina.

In sintesi, le indicazioni generali di Kairos per orientare l’asset allocation nel prossimo trimestre si possono così riassumere:

“Vogliamo quindi iniziare il nuovo anno con una duration importante; altrettanto vale per l’esposizione al credito di qualità. Il peso del dollaro rimane modesto. La quota riservata alle azioni è significativa, ma lasciamo ampio margine di manovra per accompagnare tatticamente il mercato in attesa che si abbia un poco più di visibilità”.

All’interno del market outlook:

Bond (di Rocco Bove – Head of Fixed Income)

“Pur in un contesto complessivamente benevolo, occorrerà prestare grande attenzione al probabile e fisiologico aumento del tasso di default dopo un lungo periodo in cui l’eccesso di liquidità nel sistema lo ha tenuto artificialmente basso; quindi grande focus sulla qualità e sulla diversificazione e, almeno nel primo semestre, una preferenza per il segmento investment grade rispetto agli high yield”.

Focus ESG (di Riccardo Valeri – senior portfolio manager e gestore del fondo KIS ActivESG)

“Per quanto riguarda la transizione verde, se negli scorsi anni la parola energia era spesso associata a parole come “decarbonizzazione” o “Net-Zero”, ecco che il 2022 ha cambiato completamente il paradigma. Quando si parla di energia ora le parole più utilizzate sono “indipendenza” o “differenziazione delle fonti di approvvigionamento”. Ecco allora come gas e nucleare soprattutto, ma anche carbone, in totale controtendenza rispetto al passato, sono tornate in cima alla lista delle priorità nazionali per sopperire alla mancanza di forniture di gas russe”.

Focus Climate Change (di Francesco Zantoni portfolio manager e gestore del fondo KIS Climate Change ESG)

“I ritorni sugli investimenti in tema ambientale per il 2023 saranno intrinsecamente legati agli sviluppi geopolitici. Quando tali dinamiche, come auspicabile che sia dopo ormai quasi due anni, si potranno attenuare almeno parzialmente, sarà infatti possibile che si materializzi quella auspicata rotazione a favore dei titoli del settore legati al cambiamento climatico. A livello tematico, gli investimenti nella transizione energetica, nei materials e nella nutrizione di nuova generazione restano i temi più interessanti in previsione del primo trimestre dell’anno in arrivo”.

Equity Europa (di Alberto Tocchio – Head of European Equity and Thematics)

“Per quanto riguarda il 2023 dovremo iniziare ad osservare meglio il messaggio che ci sta dando il mercato del segmento obbligazionario. È la prima volta da marzo 2020 che le curve dei tassi di Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Canada si sono simultaneamente invertite e tradizionalmente questo fattore si è rivelato efficace a prevedere con anticipo la recessione del 2001, quella degli anni ’80 e del 1973”.

Focus Transport & Infrastructure (di Oriana Bastianelli – portfolio manager e gestore del fondo KIS KEY)

“Accantonata l’emergenza pandemia, l’outlook per il 2023 torna ad essere influenzato da considerazioni e fattori più ricorrenti, in primis la capacità di spesa e l’andamento dell’economia, la base comparativa e il numero/frequenza/costo dei voli messa a disposizione dalle compagnie aeree. Le previsioni di consenso parlano di una bassa sensitività del traffico autostradale al ciclo (nell’ordine del +/-5% rispetto al consuntivo 2022) e di un traffico aeroportuale in continuo recupero sul 2019, trainato dalla riapertura della Cina, dal traffico business e da una domanda per il turismo (c.d. leisure) che sarà funzione soprattutto del livello medio dei prezzi dei voli, ma con una base importante rappresentata dai volumi del 2022”.

Equity Italia (di Massimo Trabattoni – Head of Italian Equity)

“In questo contesto, vanno preferite le società i cui fatturati dipendono da trend strutturali come la digitalizzazione e gli investimenti in energia rinnovabile e i cui prodotti di qualità garantiscono pricing power, ovvero la capacità di alzare i prezzi ai propri clienti per mantenere costanti i margini”.

Focus Disruptive Technologies (di Riccardo Quagliotti – portfolio manager e gestore del fondo KIS New Era ESG)

“Il primo trimestre del 2023 si apre per le tecnologie innovative con un occhio puntato inevitabilmente allo scenario economico mondiale e ai suoi riflessi sullo sviluppo tecnologico. I primi mesi dell’anno porteranno anche preziosi aggiornamenti sui numerosi trials in avanzamento in ambito oncologico e cellulare, oltre all’applicazione delle tecniche mRNA fuori dal mondo dei vaccini”.

Focus Alternatives (di Mario Unali – portfolio manager)

“Un quadro ricco di opportunità bilanciate da rischi, un mercato a cui partecipare con un approccio attivo, improntato alla diversificazione di portafoglio e alla liquidità, con uno stile non direzionale, ma votato agli arbitraggi e alle strategie almeno in parte coperte dai rischi di mercato”.

Focus Emerging markets (di Moreno Tatangelo – portfolio manager e gestore del fondo KIS Emerging Markets)

“Nel 2022, le azioni dei mercati emergenti sono state influenzate negativamente dal conflitto russo-ucraino, dalla stretta monetaria da parte della Fed e dalla rigorosa politica di gestione della pandemia attuata dalla sua più grande economia. Il nuovo anno si aprirà con i riflettori puntati proprio sulla Cina, dove gli investitori globali saranno chiamati a giudicare l’efficacia delle ultime misure introdotte dal governo di Pechino”.

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