Asset allocation, 2023: ecco dove sono le opportunità secondo Mirabaud AM

“Con l’avvicinarsi del 2023, tutti gli occhi rimangono puntati sui dati, ma ci aspettiamo che i fondamentali diventino più determinanti nel corso dell’anno”. Ad affermarlo è Andrew Lake, Head of Global Fixed Income di Mirabaud AM, che di segfuito spiega nei particolari la view.

Usa

Se l’attuale tendenza all’allentamento dell’inflazione continuerà, sarà indice del fatto che gli effetti delle misure di inasprimento della politica monetaria stanno arrivando a compimento. Di conseguenza, la Federal Reserve non dovrebbe avere bisogno di aumentare i tassi in modo aggressivo nel 2023.

Se le attese verranno confermate e l’inflazione continuerà a raffreddarsi, saremo comunque ancora lontani dall’obiettivo del 2% della Fed: qualsiasi cambiamento sarà graduale. Prevediamo che i tassi d’interesse statunitensi rimarranno elevati per la maggior parte del 2023.

Gli effetti dei rialzi dei tassi diventano evidenti dopo un periodo che va dai nove ai dodici mesi; poiché il primo dei quattro rialzi di 75 pb è stato annunciato solo il 16 giugno (seguito poi da quelli del 27 luglio, del 21 settembre e del 2 novembre), i pieni effetti di questi sull’economia devono ancora manifestarsi (ci si aspetta di vederli nella primavera/estate del ’23). È possibile che l’impatto di queste misure restrittive si ripercuota sulla spesa dei consumatori, bloccando la crescita e causando una recessione nel periodo estivo.

Europa

Come negli Stati Uniti, anche in Europa nel 2023 l’inflazione rimarrà una preoccupazione centrale.

Ci aspettiamo che, a seguito dell’indebolimento del contesto economico e dei rialzi dei tassi attuati finora, l’inflazione inizi a scendere naturalmente. In caso contrario, si rischia la stagflazione. Il rischio di stagflazione in Europa è leggermente superiore a quello degli Stati Uniti, in quanto l’economia è più debole e la BCE ha meno margine di manovra per aumentare i tassi di interesse, nonostante un’inflazione più o meno allo stesso livello di quella statunitense.

Rimanere reattivi

Negli ultimi 12 mesi il contesto economico ha subito un enorme cambiamento. Dal primo rialzo dei tassi negli Stati Uniti a marzo, siamo passati dall’allentamento alla stretta, con un’inflazione alle stelle in un contesto di tassi in crescita. Anche l’investitore più fiducioso deve tenere conto del flusso di notizie giornaliero e regolarsi di conseguenza.

La copertura attiva conta

Una cosa che abbiamo imparato quest’anno è che una politica di copertura attiva può essere molto vantaggiosa. Quando ci si trova in un contesto di reale volatilità e di reale repricing, la capacità di gestire attivamente il rischio, data la scarsa liquidità del mercato contante sottostante, si è rivelata estremamente importante.

Scegliere le strategie unconstrained

In un panorama d’investimento ancora molto incerto, riteniamo che le strategie unconstrained globali non vincolate a un benchmark offrano il modo migliore per cogliere il potenziale di rialzo in mezzo alle turbolenze (gestendo al contempo il ribasso con una copertura attiva). Le strategie unconstrained offrono agli investitori un ampio raggio d’azione a livello geografico e utilizzano un’intera gamma di strumenti per accedere alle opportunità dell’universo del reddito fisso e capitalizzare gli asset con prezzi errati.

Le opportunità di investiemnto nel 2023

Gli ultimi dati relativi al 2022 definiranno la direzione dei mercati nel nuovo anno. Pertanto, in attesa di tali dati, il nostro posizionamento rimane agile in risposta alle fluttuazioni di breve termine. Il focus rimarrà probabilmente sulle obbligazioni corporate investment grade e prevediamo che questa sottoclasse di asset registrerà buone performance nel primo semestre del 2023, mentre il mercato si adeguerà al rallentamento dell’inflazione e della crescita.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: