Asset allocation: tech e Asia favoriranno l’azionario europeo

Il 2022 è stato un anno tumultuoso, i prezzi dell’energia in Europa hanno raggiunto livelli senza precedenti a seguito dell’invasione russa in Ucraina, mentre l’inflazione è risalita dopo una lunga pausa. “Nonostante tali ostacoli persistano, abbiamo già assistito a un’ampia correzione dei mercati azionari, i P/E a termine in Europa sono pari a 11 rispetto a una media a lungo termine di 14. Questa brusca svalutazione del mercato, unitamente all’aumento significativo dei rendimenti obbligazionari e alle correzioni delle valute, indica che buona parte della correzione probabilmente è già avvenuta“.  Parola di Niall Gallagher, Investment Director, azioni europee di GAM, che di seguito spiega nei particolari l’outlook per il 2023.

A nostro giudizio, è iniziata una nuova fase per i mercati, infatti sia le pressioni inflazionistiche (e dunque i tassi di interesse) che i prezzi dell’energia, soprattutto in Europa, resteranno più alti più a lungo. Ciononostante, la tenuta degli utili delle società europee appare evidente dai resoconti del 2022. Anche se ci aspettiamo qualche momento di debolezza nel 2023, in generale le prospettive sono positive soprattutto grazie all’esposizione delle società europee alla crescita globale (oltre il 50% dei ricavi viene generato al di fuori dell’Europa).

Il settore finanziario continua a essere importante per noi dato che il rialzo dei tassi di interesse determina una migliore redditività. Inoltre, una situazione patrimoniale più solida grazie alla regolamentazione adottata dopo la crisi finanziaria globale e i consumatori meno indebitati comportano, nel complesso, una minima erosione degli impieghi. Continuiamo a concentrare l’attenzione anche sul settore energia, in previsione dei prezzi dell’energia più elevati nel medio termine, e cerchiamo in particolare le società nella fase di transizione dai carburanti fossili alle fonti alternative.

La tecnologia continua ad avere effetti rivoluzionari. Noi ricerchiamo le società che beneficeranno dei cambiamenti strutturali in corso, come il passaggio dai servizi offline a quelli online, che avrà effetti positivi su alcuni rivenditori e sul settore fintech. Digital 4.0 continuerà a rappresentare un fattore di crescita per cloud computing, Internet of Things, 5G e fabbriche digitali, per esempio, mentre i semiconduttori resteranno al fulcro della crescita e in questo senso le società europee sono leader globali.

Infine, l’Asia sembra finalmente emergere dai continui lockdown per il Covid e ciò dovrebbe favorire la crescita delle classi medie. Entro il 2030, l’Asia rappresenterà due terzi della popolazione mondiale appartenente alle classi medie. Tale tendenza dovrebbe favorire, in particolare, le principali società del lusso con sede in Europa.

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