Durante l’evento “Emerging Market Debt Roadmap 2023” che si è tenuto ieri a Parigi, Yasmine Ravai, senior fund manager Emerging Market Debt di Eurizon SLJ Capital, ha fatto notare come: “Nonostante uno scenario geopolitico ostile, una Fed intervenuta rapidamente, una Cina in rallentamento e un’inflazione globale persistente, lo scorso anno l’obbligazionario dei Paesi emergenti in valuta locale si è dimostrato resiliente, poiché i policymaker dei mercati emergenti sono stati molto più attenti e assertivi riguardo al problema dell’inflazione”.
“In prospettiva – ha poi affermato Ravai – siamo positivi sui mercati emergenti anche per il 2023. A nostro avviso, sono quattro i fattori che probabilmente sosterranno i settori del nostro universo investibile“.
Eccoli di seguito nel dettaglio:
Crescita: Strutturalmente, prevediamo un’espansione economica alimentata dalla tecnologia e dalle dinamiche Stati Uniti – Cina. I Mercati Emergenti si trovano in una posizione unica per beneficiare delle ricadute di questo contesto.
Inflazione: Riteniamo che l’inflazione stia raggiungendo il picco sia nelle economie emergenti che in quelle sviluppate; i policymaker, soprattutto nei Paesi emergenti, stanno portando a termine i loro cicli di inasprimento e anche la svolta della Fed è vicina.
Cina: La grande riapertura della Cina è ora in corso e questo è un fattore positivo sia per le economie sviluppate che per quelle emergenti.
Materie prime: Le materie prime rimarranno probabilmente sostenute da un rallentamento globale poco marcato e da una ripresa significativa in Cina. Ciò dovrebbe sostenere le obbligazioni e le valute locali delle economie dei mercati emergenti specializzate nella produzione e nell’estrazione di materie prime.
Di conseguenza, riteniamo che nel 2023 l’universo dei mercati emergenti presenterà un ampio ventaglio di opportunità.