Impact investing: i temi da monitorare nel 2023

Negli ultimi anni la necessità di investire in modo responsabile anche attraverso l’impact investing è palesemente aumentata. Solo nel 2022 abbiamo assistito a temperature record in numerosi Paesi, tra cui il Regno Unito, a un aumento della gravità degli uragani e a inondazioni davvero disastrose che hanno colpito quasi un terzo del Pakistan, oltre a Paesi come l’Australia. Nel frattempo, il consumo di carbone e le emissioni di gas serra sono aumentati.

In questo scenario, ecco di seguito la view di Matt Lawton, Portfolio Manager, Global Impact Credit Strategy di T. Rowe Price.

Dal punto di vista normativo, continuano a crescere la consapevolezza, le sfide e i controlli sul greenwashing e sul mantenimento della credibilità del public impact investing. Negli Stati Uniti, abbiamo assistito a un enorme progresso delle iniziative di sostenibilità, di recente attraverso l’Inflation Reduction Act.

In questo contesto, abbiamo evoluto e fatto progredire le nostre capacità di investire in strategie a impatto. Abbiamo cercato di migliorare i nostri modelli di valutazione delle obbligazioni ESG societarie e abbiamo introdotto nuovi modelli per valutare le obbligazioni ESG per i settori cartolarizzato, municipale e sovrano. Allo stesso modo, abbiamo ampliato la nostra tassonomia dei sottopilastri dell’impatto, dato che continuano a emergere nuovi e interessanti temi di impact investing, come la biodiversità e l’enabling delle piccole e medie imprese.

Sebbene la crescita delle emissioni di obbligazioni ESG sia diminuita nel 2022 rispetto all’anno precedente, il mercato degli investimenti ESG e dell’impact investing ha continuato a espandersi. Le obbligazioni ESG-labeled rappresentano una quota crescente del mercato complessivo: le nuove emissioni ESG ammontano a poco più di 1.500 miliardi di dollari per il 2022, secondo i dati Bloomberg. Questo fenomeno è stato determinato dall’universo sempre più ampio di società che mobilitano capitali per progetti ambientali e sociali. Riteniamo che l’insieme di opportunità continuerà a crescere attraverso nuove società e nuovi settori, consentendoci potenzialmente di creare una gamma più ampia e diversificata di impact outcome per gli investitori.

Le migliori idee di investimento del 2022

Dopo aver esplorato in modo più ampio e approfondito il mercato dell’impact investing nel 2022, un investimento degno di nota è il “Rhino bond”, un Wildlife Conservation Bond emesso dalla International Bank for Reconstruction and Development, legato alla salvaguardia del rinoceronte nero, gravemente minacciato, in Sudafrica. Questo bond finanzia gli sforzi di tutela che, si spera, non solo produrranno benefici in termini di biodiversità, ma creeranno anche ulteriori benefici sociali, come la generazione di posti di lavoro. Alla scadenza, questo bond con rating AAA prevede un framework basato sui risultati: oltre al rimborso del capitale, gli investitori possono ricevere un pagamento per il successo della salvaguardia, che sarà legato al tasso di crescita della popolazione di rinoceronte nero nel corso della vita del bond. Riteniamo che questo sia un esempio di come il capitale possa essere un canale per l’addizionalità dell’impatto.

Abbiamo anche allargato la nostra prospettiva d’impatto a nuovi settori del fixed income oltre a quello tradizionale delle società, tra cui, più di recente, il credito cartolarizzato.

Cosa aspettarsi nei prossimi 12 mesi sul fronte dell’impact investing

È sicuramente necessaria una maggiore enfasi sull’impatto sociale, compresa una maggiore emissione di social bond. In generale, siamo ottimisti sulla possibilità di vedere nuovi settori e società emettere obbligazioni ESG-labeled, il che contribuirebbe a far crescere e diversificare il mercato degli impact bond.

Dal punto di vista degli investitori, non ci sono dubbi che il mercato dell’impact investing continuerà a crescere, sia a livello privato sia a livello pubblico. Di conseguenza, ci aspettiamo e speriamo di assistere a un maggior numero di lanci di fondi. Ciò sarebbe vantaggioso per il mercato nel suo complesso, sia per colmare il divario di finanziamento sia per promuovere le best practice.

Ulteriori regolamentazioni, controlli e standardizzazioni rimarranno un tema persistente, con l’entrata in vigore, all’inizio dell’anno, di maggiori requisiti di disclosure sui fondi ESG commercializzati in Europa.

Ci auguriamo certamente di vedere meno casi di greenwashing, ma abbiamo comunque una visione lucida di quello che ci aspetta.

Nel 2023, ci auguriamo di continuare a lavorare al fianco di società che producono quadri obbligazionari ESG credibili e ambiziosi e di fare tutto il possibile per promuovere l’addizionalità, offrendo al contempo opportunità di alfa ai nostri clienti.

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