Investimenti, Bce e tassi: la view di PGIM Fixed Income

“Siamo ancora convinti che l’inflazione di fondo continuerà a salire fino a primavera inoltrata, poiché i precedenti aumenti dei prezzi dell’energia si ripercuotono con ritardo su beni e servizi non energetici. In questo contesto, ci aspettiamo che la Banca Centrale Europea fornisca indicazioni su un ulteriore rialzo dei tassi di 50 punti base alla prossima riunione, e forse di qualche altro più contenuto in seguito”. Ad affermarlo è Katharine Neiss, Chief European Economist di PGIM Fixed Income, che di seguito illustra nel dettaglio la view.

Detto questo, riteniamo che il mercato abbia probabilmente esagerato nello scontare una serie di rialzi dei tassi fino al 4%, o oltre. I precedenti aumenti dei tassi non hanno ancora manifestato i propri effetti e permangono le sfide per le prospettive economiche legate all’energia.

Per quanto riguarda le prospettive sulla politica monetaria, negli ultimi 12 mesi i mercati hanno fatto un po’ “avanti e indietro”. Si è partiti dall’idea che le banche centrali fossero in ritardo e che i tassi di riferimento avrebbero dovuto crescere in modo significativo per riportare l’inflazione verso l’obiettivo. Poi sono stati alimentati timori dalla prospettiva che le banche centrali potessero operare una stretta eccessiva, facendo precipitare l’economia in recessione. Le opinioni si sono poi spostate su uno scenario di “atterraggio morbido”, molto più favorevole, grazie alla buona sorte: il clima più caldo ha ridotto la probabilità di razionamenti invernali nell’eurozona, abbassando allo stesso tempo i prezzi dell’energia.

Il flusso costante di dati sorprendentemente positivi sull’attività economica è stato recentemente accompagnato da numeri sull’inflazione più forti del previsto. La salita dell’inflazione dei servizi nell’area dell’euro su base mensile nell’ultima stima flash è stata particolarmente notevole. A sua volta, ciò ha innescato un’ulteriore rivalutazione dei rialzi dei tassi nell’area euro, in quanto il mercato è tornato a pensare che la BCE potrebbe essere in ritardo nell’affrontare un’inflazione superiore al target.

A fronte di una prospettiva così incisiva per i tassi, non saremmo sorpresi di vedere riemergere i timori di un’eccessiva stretta, con un conseguente calo delle aspettative sui tassi.

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