“Riteniamo che il rischio di ingenti deflussi di depositi e successivi disinvestimenti obbligazionari ed emissioni di capitale sia basso per le banche europee diversificate“. Ad affermarlo è Guy de Blonay, Investment Manager, Financial Equities di Jupiter AM, che di seguito spiega i motivi e l’asset allocation conseguenziale.
Tuttavia, quanto è accaduto attira l’attenzione sul cambiamento della politica monetaria e sul suo potenziale impatto sulle banche. L’aumento dei tassi e l’inasprimento quantitativo, rimuovendo la liquidità dal sistema finanziario, possono esercitare pressioni sul valore degli asset e sui depositi, alterando le strutture di bilancio e incidendo sul margine di interesse netto, soprattutto negli Stati Uniti.
Continuiamo a preferire le banche europee rispetto a quelle statunitensi, con i tassi per ora ancora favorevoli in Europa (molto più che negli Stati Uniti) per i titoli bancari. Le revisioni delle stime di consenso rimangono stabilmente positive, il rendimento del capitale e il miglioramento della redditività continua a essere un pilastro fondamentale nella narrazione e, a nostro avviso, anche le valutazioni rimangono interessanti.