Asset allocation: ecco perché essere ottimisti sul debito subordinato

L’inflazione nel 2022 è stata più persistente e più elevata del previsto, costringendo le banche centrali a forti rialzi dei tassi di interesse. Di fatto, i tassi più alti sono positivi per il settore finanziario, aumentandone la redditività. Il margine di interesse netto è salito di oltre il 15% nel 2022 e ci aspettiamo un ulteriore aumento del 10% per quest’anno.

Dunque, per buona parte del 2022, il mercato ha trascurato i risvolti positivi concentrandosi sullo scenario macro, per cui si è andato delineando un profondo divario tra fondamentali e valutazioni.

L’implicazione per gli investitori è che i livelli di valutazione per il debito subordinato sono oggi scollegati dai fondamentali, il che secondo noi rappresenta un’opportunità ed il grande tema del 2023. Le banche centrali hanno dovuto alzare i tassi molto più del previsto a causa dell’inflazione generando alta volatilità e un forte vento contrario per il credito e per i prezzi degli asset in generale. Prevediamo che questa volatilità sui tassi si attenuerà gradualmente, creando un forte vento di coda per il credito“. Parola di Grégoire Mivelaz, gestore della strategia Credit Opportunities di GAM, che di seguito spiega nei particolari la view.

Lo scenario per il 2023 sembra essere molto diverso dal 2022 e abbiamo appena vissuto uno dei migliori inizi d’anno per gli asset di rischio dai tempi della Crisi Finanziaria Globale. La narrativa del picco dell’inflazione si è in qualche modo affermata nell’ambito del consenso degli analisti, soprattutto perché Powell ha dichiarato che il ‘processo di disinflazione è iniziato’. Ciò è positivo per il credito, in quanto la volatilità dei tassi dovrebbe invertire la rotta e ridursi, il che rappresenta un discreto fattore favorevole per il credito. Guardando all’Europa, la crisi energetica non si è materializzata e l’Europa sembra di nuovo molto attraente, come indicato dalle ultime osservazioni della Lagarde secondo cui la BCE tornerà a dipendere dai dati in quanto i rischi di inflazione sono ora più equilibrati e il recente calo dei prezzi dell’energia potrebbe rallentare l’inflazione più rapidamente del previsto.

Da una prospettiva top-down prevediamo che nel 2023 i titoli finanziari supereranno il debito corporate, in quanto i primi beneficeranno di tassi più elevati; l’investment grade sovraperformerà l’high yield, grazie alla natura difensiva di questi emittenti; e il credito europeo tornerà a essere molto interessante, poiché la crisi energetica non si è materializzata, in più l’Europa beneficerà della riapertura della Cina.  Mettendo insieme tutti e tre questi punti, il debito subordinato dovrebbe registrare performance estremamente positive nel 2023, in quanto collocato prevalentemente da emittenti IG europei del settore finanziario.

Da una prospettiva bottom-up, siamo costruttivi sul debito subordinato per i seguenti motivi:

  • I fondamentali sono sostanzialmente solidi: il settore finanziario europeo sta operando con un eccesso di capitale regolamentare, un eccesso di liquidità e sta beneficiando dell’aumento dei tassi per incrementare gli utili.
  • I livelli di valutazione sono interessanti: gli spread si sono allargati di 200 punti base l’anno scorso per motivi sbagliati e ci aspettiamo un’inversione di tendenza quest’anno.
  • I dati tecnici sono favorevoli, soprattutto se si considera la dinamica domanda/offerta: l’offerta netta di titoli di capitale dovrebbe essere piatta o addirittura negativa a fronte di una forte domanda per l’asset class.

Il credito, in generale, è di nuovo interessante e riteniamo che il debito subordinato si trovi in una posizione privilegiata. Da un punto di vista macro, stiamo assistendo al calo dell’inflazione ma anche a rischi di recessione nel corso dell’anno, come indicato dall’inversione della curva dei rendimenti USA. Riteniamo, pertanto, che il debito subordinato abbia tutte le carte in regola per registrare una forte performance quest’anno.

Trattandosi di un settore difensivo, come indicato dagli emittenti con rating IG, il reddito a mid-single digit che otterrà nel 2023 e con yield to call superiore al 7,5%, le prospettive di rendimenti a due cifre per l’anno sono elevate. Pertanto, riteniamo che il 2023 sarà un’ottima annata per gli investitori.

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