Investimenti: la “palla” torna alle Banche Centrali

In questa prima giornata di primavera, costellata da improbabili tregue in Ucraina sponsorizzate  della rifroma delle pensioni e da nuovi licenziamenti in Amazon (altri 9.000 posti, il taglio alla forza lavoro più corposo di sempre) la palla torna alle Banche Centrali.

Ben una dozzina le decisioni sui tassi attese questa settimana (tra cui BoE e Bns) con in prima linea ovviamente la FED che domani deve confrontarsi tra un potenziale “dovish hike” di 25 punti base e un possibile “hawkish hold” restando ferma sulle sue posizioni ma con la premessa che altri interventi arriveranno una volta calmate le acque sul fronte bancario.


Certo è che l’opinione dei mercati appare ormai unanime nel decretare pressochè concluso l’attuale ciclo restrittivo sui tassi, con una non meno importante svolta verso potenziali tagli ai tassi nella seconda metà dell’anno con un obiettivo di massima sul livello del costo del denaro a fine anno che si attesta questa mattina al 4% ovvero un pieno punto percentuale al di sotto delle stime pubblicate dalla FED a dicembre attraverso il famigerato Dot
Plot.

Gli investitori sipreparano anche a una potenziale ripartenza dei mercati azionari nel timore di perdere la fase iniziale del rimbalzo che si rivela solitamente quella più redditizia per le posizioni in essere; insomma siamo tornati in un clima in cui si ha paura a restare investiti ma si teme al contempo di perdere il treno della ripartenza.

A cura di Michael Palatiello, ad e strategist di Wings Partners Sim

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